Bologna, Calabresi: “La Roma mi ha sempre accompagnato, ma alla fine non ha creduto in me”

Arturo Calabresi, difensore classe ’96 attualmente in forza al Bologna, ha parlato della sua esperienza alla Roma, club in cui è cresciuto salvo poi andarsene prima di diventare a tutti gli effetti un calciatore professionista. Le sue parole al quotidiano QN:

La Roma mi ha accompagnato nella mia crescita di calciatore e mi ha supportato in tutto: ma la verità è che quando è arrivato il momento di fare una scelta non ha creduto in me. Quello che invece ha fatto il Bologna, con cui adesso sto vivendo belle emozioni. Sono andato in ritiro senza la certezza di giocare. E il giorno dopo, quando l’arbitro ha fischiato, in campo ho saputo tenere a bada l’emozione”.

La Roma per lei?
Sono cresciuto con l’amore per la Roma: da piccolo la Roma e il calcio per me erano la stessa cosa. A cinque anni, nella stagione dello scudetto, andavo già all’Olimpico e stravedevo per Batistuta e Montella. Ho anche un fratello che si chiama Agostino, in onore a Di Bartolomei.

Come è riuscito a mettersi alle spalle tutto questo?
Quando sono diventato professionista ho capito che, nel momento in cui sfumava la possibilità di indossare quella maglia, o mi distaccavo da quei colori oppure sarebbe diventato un limite per la mia carriera. E così ho rescisso il cordone ombelicale.

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