Il Romanista – Bojan, l’ombrello di Luis Enrique

E’ inutile che domani mattina apriate le finestre e alziate lo sguardo al cielo in cerca di un raggio di sole. Non lo troverete.
Forse qualche speranza l’avreste a Roma, ma non a Novara. Perché le previsioni del tempo già da una settimana dicono che sarà una giornata di pioggia battente, anzi di temporale. Aldilà della ovvia speranza che il maltempo non provochi nuovi danni a persone o cose, in ambito strettamente sportivo con certe condizioni si sarebbe rischiato addirittura il rinvio del match. Non dovrebbe essere così, perché il temuto sintetico del Silvio Piola di Novara dovrebbe garantire il regolare svolgimento della partita. Di più, alla fine la pioggia potrebbe non essere penalizzante per la Roma.
Come? Possibile per una squadra tecnica come quella giallorossa? Possibile se, come garantiscono, l’erba sintetica reagisce più o meno come un’erba naturale tagliata molto bassa. Ovvero velocizzando il gioco, tanto più se bagnata.
E Luis Enrique è uno che a questo aspetto tiene molto, tanto che a Riscone chiedeva che il prato venisse tagliato non solo molto basso ma ad una misura esatta al millimetro, 18 per l’esattezza. E per quanto riguarda il terreno bagnato, quella è un’abitudine non solo sua ma di tutto il campionato spagnolo. Insomma, non un pantano, ma un tappeto velocissimo sul quale cercare di far valere l’abilità nella circolazione di palla e l’elevato tasso tecnico dei singoli. Ecco quindi che salgono vertiginosamente le quotazioni di Bojan Krkic. Uno che sa cosa significa “schizzare” a mille all’ora, per averlo fatto per anni a Barcellona. Bojan che, qualche giorno fa, come da tradizione per chiunque sia stato almeno una volta a Roma nella sua vita, ha gettato la classica moneta nella Fontana di Trevi.
Il desiderio espresso lo conosce solo lui, quello dei romanisti è che il gioiellino spagnolo possa esplodere definitivamente proprio a Novara, guizzando al “Piola” come faceva al Camp Nou anche se non sono proprio la stessa cosa. Una maglia da titolare in attacco dovrebbe dunque essere sulle sue spalle.
E accanto a lui? Il ballottaggio è tra Osvaldo e Borriello, con l’ex milanista che questa volta sembra essere in vantaggio sull’italo- argentino. Il terzo del tridente (o il trequartista, chiamiamolo come meglio crediamo), con Totti ancora fuori gioco, dovrebbe essere Erik Lamela, che anche contro il Milan ha fatto intravedere numeri al di sopra della media. Se così fosse, se il trio offensivo fosse questo, ne conseguirebbe un ritorno di Pjanic sulla linea dei tre di centrocampo. Dove certamente ci sarà anche De Rossi e dunque resta un solo posto. A contenderselo sono in tre: Gago, Perrotta e Greco, con l’ex capitano della Primavera che è stato provato da Luis Enrique e che quindi potrebbe avere delle buone chance. Dietro, invece, il dubbio è sulla destra, con Rosi (al rientro) e Cicinho a lottare per la fascia di destra.
Sulla sinistra dovrebbe esserci ancora Josè Angel, anche se Taddei è sempre pronto a dargli un turno di riposo. Nel mezzo, con Juan e Kjaer ko, scelte obbligate con la coppia ormai collaudata formata da Burdisso e Heinze. Esperienza e grinta su un campo poco conosciuto e bagnato. Che potrebbe essere un vantaggio per la Roma, ma è sempre meglio non rischiare.
Il Romanista – Daniele Giannini

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