Il Romanista – Lotirchio s’attacca a 10 euro

Ci mancava l’ennesima anomalia di un derby che, probabilmente, resterà alla storia per la Tevere semivuota in mondovisione. La Lazio non sta rispettando il principio di reciprocità. È una norma della Lega di A. Le società non possono «vendere biglietti a prezzo maggiorato ai tifosi ospiti rispetto a quello applicato all’analogo settore destinato ai tifosi locali». Significa che il prezzo dei Distinti Nord doveva essere uguale a quello dei Distinti Sud. Doveva, perché invece così non è stato. I Distinti Nord sono costati 20 euro ai laziali e i Distinti Sud 30 euro ai romanisti. C’è una spiegazione. A differenza della Roma, la Lazio ha venduto gli abbonamenti di Curva e Distinti Nord allo stesso prezzo. E idem si è comportata ora per i biglietti del derby. È una spiegazione, ma naturalmente non è affatto condivisibile. Alla Roma e ai romanisti cosa importa di quello che la Lazio fa per i laziali? Come ha ricordato qualche giorno fa laroma.net, c’è una circolare della Lega datata 6 agosto del 2009 dove si ammoniscono i club: «Si ricorda la delibera del Consiglio di Lega del 7 febbraio 2005 che proibisce di vendere ai tifosi ospiti biglietti a prezzo maggiorato rispetto a quello applicato all’analogo settore destinato ai tifosi locali». Non è la prima volta che viene violato il principio, definito in gergo tecnico “di reciprocità”, a danno dei tifosi della Roma. Un paio di stagioni fa, l’Inter (e considerati i rapporti fraterni con la tifoseria biancoceleste, non poteva che trattarsi dell’Inter…) si comportò allo stesso modo. La Roma si infuriò e per la gara di ritorno agì di conseguenza. I Distinti ospiti costarono più dei Distinti Sud. È logico prevedere, ed è anche auspicabile, che a questo punto a Trigoria ripetano la stessa strategia in vista del derby di ritorno. Altra anomalia. Due giorni fa, la Questura ha concesso alle donne e agli under 14 laziali di poter acquistare i biglietti di Tevere, settore originariamente riservato ai tifosi biancocelesti tesserati. Il bello è che per donne e baby non è richiesta la tessera del tifoso. Per curiosità: per sapere se si tratta di laziali o no, nei punti vendita faranno il terzo grado su Chinaglia? Non si sa. La certezza è che il gentil sesso e gli under 14 romanisti possono tranquillamente recarsi nei negozi Lazio Style 1900 e chiedere di poter acquistare i tagliandi. Si parte da 35 euro. Ai tifosi della Roma, maschi e con più di 14 anni, non resta invece altro che acquistare i biglietti di Monte Mario. Il problema è che 110 euro, tanto costa il settore più caro dell’Olimpico, non sono alla portata di tutte le tasche. Considerato che la Tevere è stata chiusa a un’intera tifoseria (e al ritorno accadrà lo stesso con i laziali), forse sarebbe stato più opportuno fissare, in via del tutto eccezionale, un prezzo inferiore. Curve e Distinti Sud sono andati esauriti in pochissime ore. In un primo momento sembrava che la prevendita fosse filata via liscia. Invece, da alcune ricostruzioni pare che non sia andata esattamente così. Sono stati segnalati dei problemi a uno dei principali Roma Store. L’inizio della vendita libera era previsto per le 10, ma fino alle 10.35 non sarebbe stato stampato nemmeno un biglietto per l’assenza di linea. Mentre c’è chi denuncia che qualche ricevitoria avrebbe venduto i primi tagliandi di Lazio-Roma ben prima delle 10. Lottomatica ha promesso a Il Romanista una risposta in tempi brevi.
Il Romanista – Daniele Galli

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