Berdini ha tutti contro, oggi la resa dei conti

Il Corriere della Sera (A.Arzilli) – Tutti contro Berdini. E stasera, nell’adunata della maggioranza M5S in Campidoglio, Raggi può presentare la sua idea per schivare la crisi di giunta che l’espulsione dell’assessore all’Urbanistica, praticamente certa, comporterebbe. Perché adesso, dopo la pubblicazione del secondo file audio da parte del La Stampa, il problema è come affrontare l’eventuale uscita di scena di Berdini che ormai è scaricato da assessori e consiglieri grillini. Pure quelli più vicini alle posizioni intransigenti dell’urbanista sullo stadio della Roma, il nocciolo della questione.

Il tema è sensibile, più di una volta ha diviso i Cinque Stelle nelle discussioni in Campidoglio. C’era una parte dialogante e possibilista che si scontrava con l’altra «berdiniana», intransigente e determinata ad evitare una variante urbanistica. Stavolta però anche i vertici nazionali del Movimento avrebbero dato a Raggi il via libera sia sul progetto di Tor di Valle sia sul cartellino rosso all’assessore «contro». E forse è stato proprio questo passaggio ad aver compattato la maggioranza che adesso lavora alla ricerca della soluzione per il post. Da alcuni giorni in Comune girano i curricula dei possibili sostituti, ma finora, tra dinieghi e candidature bocciate, il nome giusto non è saltato fuori. «In queste ore la sindaca sta prendendo una decisione in merito», ha detto ieri Luigi Di Maio confermando il momento di riflessione in corso in Campidoglio.

Raggi prima di tutto riflette sull’interim, cioè sull’assorbimento temporaneo delle deleghe strategiche sull’Urbanistica. Ma, come ha chiarito ieri anche Di Maio, è difficile pensare ad un sì allo stadio da parte di una giunta monca dell’assessore competente. Il che è un po’ lo stesso concetto che due giorni fa aveva spinto i parlamentari M5S a consigliare prudenza alla sindaca di Roma il cui primo impulso, dopo l’uscita del colloquio con quel «strutturalmente impreparata» attribuitole da Berdini, era stato quello di staccare la spina. E ora che l’affaire Berdini ha assunto i connotati del sabotaggio, il destino dell’assessore è segnato. Ma senza troppa fretta. Senza sostituti a portata di mano e con il progetto sullo stadio giunto alla chiave dell’incontro politico (domani) dopo due sessioni puramente tecniche curate dall’avvocato genovese vicino al Movimento Luca Lanzalone, l’assessore potrebbe rimanere lì dov’è, almeno per un po’. Non è chiaro se presenzierà fisicamente al tavolo politico, probabilmente no. Ma il suo congelamento è da interpretare come una sorta di garanzia «antipalazzinari» a tempo, elemento che serve a non tradire le indicazioni della base che ancora non è così convinta del progetto. Mentre gli interlocutori reali dei proponenti dell’opera — cioè il vicesindaco Luca Bergamo, l’assessore allo sport Daniele Frongia, il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e il capogruppo M5S Paolo Ferrara — affronteranno la pratica parlando faccia a faccia con i proponenti per definire la questione.

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