Berdini: “Ben venga lo Stadio della Roma, ma alle condizioni del piano regolatore. Alcune opere pubbliche sono inutili”

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Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica e Infrastrutture del Comune di Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale per parlare tra le altre cose dello Stadio della Roma:

La procedura di individuazione dello stadio a Tor di Valle è stata una procedura incardinata da un privato, che ha fatto una diligence con una società immobiliare privata che ha detto che a Tor di Valle va benissimo lo stadio. Io quando ero un libero cittadino mi sono sempre battuto contro, ma ora ho un altro ruolo. E mi rendo conto che i miei provvedimenti devono essere incardinati sotto un doveroso rispetto della legge. Non sono più un battitore libero, ma sono un assessore del Comune di Roma. Se si dovesse trattare solo della costruzione dello stadio della Roma, quindi uno stadio in mezzo a 100 ettari di parco, io sono contrario alla localizzazione, perché gli stadi che ho visto nell’Europa del Nord sono dentro al tessuto urbano. Ciò permette ai bambini delle famiglie che abitano li intorno di andare a piedi alle scuole calcio senza dover prendere la macchina come nel caso di Tor di Valle. Ma se la Roma accetta questa possibilità allora io rispetterò un processo che è incardinato da tre anni. Sono invece contrario all’aumento di volumetrie spaventoso dato dalla giunta Marino in cambio di opere pubbliche, che io ho verificato esistere. Non capisco perché noi dobbiamo pagare per delle opere inutili. Ad esempio la Roma presenta un progetto di un ponte che dall’autostrada per Fiumicino entra nell’aree dove sarà localizzato lo stadio e poi si connette con la via Ostiense e la via Del Mare. Questo è un ponte con tutti gli svincoli che ci sono sulla via Del Mare sarà costruito a meno di un solo chilometro dal ponte dei Congressi. Questo ponte è un doppione, non si capisce perché una città come Roma, che sta sull’orlo di un collasso economico, costruisca un ponte con tutti i soldi dei cittadini italiani, perché questo è un fondo di Roma Capitale che costerà alle casse italiane qualcosa come 140mila euro. Ma questa è un opera indispensabile, perché tutti coloro che vengono da Fiumicino sanno che c’è un intoppo sulla Magliana e chi esce tutti i giorni da Roma trova l stesso intoppo sula Magliana. Quindi noi faremmo una straordinaria opera. Ma se quest’opera straordinaria può servire solo per utilizzare lo stadio, non capisco perché noi dobbiamo fare un altro ponte, che poi lo paghiamo in cubatura. Un ponte ci costa una cosa simile a 100-200mila metri cubi. E perché mai dobbiamo dare l’avvio?! Seconda questione: gli uffici dicono che fare lo sfioccamento della metropolitana, parlo della linea B dalla Magliana a Tor di Valle, che sarebbero due fermate, significherebbe mettere in crisi il funzionamento dell’intera linea B, che poi è noto che non funziona come le metropolitane del Nord Europa. Anche qua tutti i soldi che lo società sportiva Roma o meglio la società proponente metteva per realizzare questa struttura distoglieva lo sguardo dal problema delle cubature. Togli, togli, togli alla fine si arriva solo a quello che dicevo prima, cioè facciamo solo lo stadio. Perché tutte l’altre opere o ce l’abbiamo o non si possono fare come dicono gli uffici, vedi la metropolitana B. Questa mi sembra una posizione di buon senso ed è la prima volta che l’esprimo in questa radio. Anche se mi sono state attribuite in questo enorme frullatore impolverato delle frasi che io non ho mai detto, ma questo fa parte dei giochi e del mondo dell’informazioni. Quindi io sono dell’avviso che dal 5 novembre, cioè da quando l’amministrazione comunale avrà i tempi per poter confermare l’interesse pubblico allo stadio e per poter avvio alla variante urbanistica, ci sarà tutto il tempo ragionevole per aprire con la città una discussione se è giusto accettare delle inutili opere pubbliche che fanno cubatura per un privato o è meglio cancellarle e costruire solo lo stadio“.

Il privato però senza il sostegno del Comune potrebbe anche tirarsi indietro e non fare più nulla.
Ma nessuno è fondamentalista in questa nuova amministrazione. Quindi mi rendo contro che questo stadio non è lo stadio Flaminio immerso in un quartiere. Oggi per lo stadio ho bisogno del piccolo ristorante. Abbiamo molti esempi, come quelli di Torino o quelli dell’estero. Non si capisce perché anche a Roma non si possa fare una cosa del genere. Io affermo qui che il piano regolatore permette l’aggiunta di cubature già oggi senza andare avanti con questo problema vergognoso che c’è stato negli ultimi 30 anni a Roma. Noi andiamo in attuazione del piano regolatore che prevede circa 63mila metri quadrati che sono quasi due Hotel Hilton, quindi non è poco. Stiamo parlando di cubatura imponenti. Io su queste cifre non muoverò una virgola, io sono il tutore del rispetto delle regole di questa città. Non sono il fautore della violenza da parte dell’amministrazione pubblica. Io sono nel pieno rispetto del piano regolatore. Se la Roma accetta questa linea ragionevole, io avrò tutto il piacere di contribuire a ciò, perché credo che faccia piacere avere un grande investitore estero che fa un opera bella e nuova in una città come Roma che sta affondando nel degrado. Dobbiamo dare un segnale di speranza“.

Tra la Regione Lazio e la Conferenza dei Servizi come saranno i rapporti?
Saranno ottimi. Abbiamo visto che gli uffici del Comune dicono che lo sfioccamento della metropolitana B, su cui si basava il progetto della Roma, cade come un pilastro marcio o come un pilastro del terremoto di Amatrice. E se non abbiamo più quello noi possiamo fare un operazione straordinaria. Ed è qui che la Regione deve capire che ha un ruolo decisivo, perché la ferrovia tra la Piramide ed Ostia è concessa dalla Regione stessa. La Regione ha da molti anni soldi per poter ristrutturare questa ferrovia. L’Odissea quotidiana che gli abitanti della zona devono fare, quindi circa 300-400mila persone, potrebbe finire se la Regione mettesse questo contributo notevole. Stiamo parlando di 180-200mila euro. Se quella diventa una metropolitana utile per lo stadio ma ben più utile per molti romani, che viaggiano in vecchie carrozze senza aria condizionata su una linea che si interrompe ogni giorno a causa di problemi di sicurezza. Su ciò chi può dire di no? La Regione non dirà di no. Sono delle persone molto ragionevoli. Quindi se noi in Conferenza dei Servizi ragioneremo nell’interesse collettivo di una città che sta sprofondando e la Regione ci metterà del suo, si potrà viaggiare da Piramide ed Ostia in 7 minuti. Questo serve a tutta la città e non solo per costruire lo stadio della Roma“.

Lo stadio della Roma non sarà di proprietà della società stessa. Ciò vi lascia indifferenti sulla decisione comunale?
Non ci lascia indifferenti, però capite bene che adesso il provvedimento riguarda per me solo la parte urbanistica, che mi sembra decisiva. Anche se ciò rimane sempre importante“.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale quindi è quello di andare senza pregiudizi alla Conferenza dei Servizi, giusto?
Si, questo è il nostro obiettivo. Stiamo cercando di sbloccare alcune cose sempre nel massimo rispetto delle leggi. Ripeto ben vengano degli investimenti privati sempre nel rispetto delle regole del piano regolatore senza il balletto delle cubature che ci è stato fino ad oggi che ha sconquassato l’intera città“.

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