Benatia. Il manager apre: «La Roma c’è»

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Si accende il fronte Benatia, tornato un obiettivo concreto per la difesa della Roma. Ieri ha parlato Moussa Sissoko, il manager che due anni fa Sabatini aveva definito «un menestrello in cerca di corte», ammettendo la possibilità di un ritorno in Italia dopo le deludenti stagioni al Bayern. «Certamente l’opzione Roma esiste – ha detto a Laroma24così come esistono Inter e Milan. Ma se Medhi dovesse lasciare Monaco, lo farebbe a titolo definitivo e non in prestito». Sissoko ha poi smentito contatti diretti con la Roma e può aver detto la verità, perché Sabatini ha parlato direttamente a Benatia del possibile rientro. E’ un suo modus operandi. Prima contatta i calciatori, poi nel caso i manager.

POSIZIONI – Non ci sono grandi dubbi sulla volontà del calciatore, che per riprendere il suo posto a Trigoria ha assicurato di essere disposto a tagliarsi lo stipendio fino a scendere sotto i 3 milioni netti a stagione. Ma chiede di essere acquistato, per firmare l’ultimo contratto importante della carriera. «A 29 anni – ha confidato agli amici romani – non ha senso muoversi in prestito». La Roma invece preferisce la soluzione temporanea, che è meno impegnativa sul piano finanziario.

BAVIERA – Su queste basi l’affare non si farà, perché pure il Bayern ha chiarito a Sabatini le proprie esigenze: c’è la disponibilità di lasciar partire Benatia ma solo davanti al pagamento di una cifra congrua, vicina ai 20 milioni. Il prezzo potrebbe anche scendere durante l’estate, visto che Ancelotti ha già rinforzato la difesa con Hummels e di Benatia non ha più bisogno, ma il concetto di base non cambierà. Il prestito, che interessava anche alla Juventus, non verrà considerato.

SOLUZIONE – L’unica via di mezzo che potrebbe mettere tutti d’accordo è l’acquisto mascherato: prestito con obbligo di riscatto vincolato a eventi molto facili (la prima presenza ufficiale con il nuovo club, ad esempio), soluzione già adottata dalla Roma con Dzeko, Salah, Iago Falque e Perotti. E’ un escamotage che consente di ritardare la contabilizzazione dell’affare, con benefici immediati sul bilancio. Ma bisognerebbe comunque trovare un’intesa sulla valutazione finale.

SPRINT – E a proposito di bilancio. La prossima settimana, con l’ingresso nel mese di luglio, porterà all’annuncio dei primi acquisti. Intanto il portiere Alisson, preso a dicembre per 7,5 milioni e mai ufficializzato. Poi (forse) Mario Rui, il terzino sinistro portoghese bloccato da un paio di settimane dopo una trattativa-lampo con l’Empoli. Ma potrebbero essere giorni buoni anche per Pablo Zabaleta, terzino destro del Manchester City, con il quale Sabatini ha già raggiunto un accordo per un contratto di tre anni a 3 milioni a stagione. Resta però da definire la trattativa con il Manchester City, che vuole incassare qualche milione dalla cessione del giocatore argentino. Zabaleta ha passaporto spagnolo quindi non graverà sul tetto extracomunitari che la Roma ha già occupato con Alisson, appunto, e con l’altro brasiliano Gerson, atteso a Trigoria il 2 luglio. Sempre nei prossimi giorni verranno ufficializzate le cessioni strategiche: Iago Falque e Ljajic al Torino, Doumbia al Basilea. Iturbe è stato richiesto da Atalanta e Bologna ma non verrà ceduto prima della fine dell’estate: Spalletti, due giorni fa impegnato in un aperitivo di beneficenza nella sua Certaldo, vuole osservarlo da vicino per decidere se meriti una nuova chance con la Roma.

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