Belotti-Higuain, poi Dzeko-Lapadula. Ora tocca ai bomber

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La Gazzetta dello Sport (L.Calamai) – Gol scudetto cercasi. Con preghiera di risposta per fenomeni vecchi e nuovi e per un Braveheart rossonero. È il momento degli scontri diretti. Sfide che incideranno in maniera importante, forse decisiva, nella volata che porterà al titolo d’inverno. Con riflessi inevitabili anche per la corsa al tricolore. Roma-Milan e Toro-Juve chiamano alla ribalta quelle che sono, al momento, le regine del campionato. Squadre forti ma imperfette. Causa infortuni o scelte di mercato che ancora non hanno pagato o che, per motivi societari, sono state rinviate a gennaio. Ecco perché mai come stavolta Allegri, Mihajlovic, Spalletti e Montella confidano nel colpo dei loro bomber. Centravanti forti che valgono oro. Basti pensare alla clausola rescissoria per l’estero di 100 milioni che il presidente Cairo ha fissato per Belotti; ai 90 milioni versati in estate dalla famiglia Agnelli per strappare Higuain al Napoli o alla scommessa Lapadula che, si narra, sia stata voluta da un Berlusconi ricoverato in ospedale per i problemi al cuore. Attaccanti che tra l’altro, incidono, in maniera pesante nei monti stipendio: il Pipita con 7,5 netti ha l’ingaggio più oneroso nello spogliatoio bianconero; Dzeko con 4,5 è secondo solo al superpagato De Rossi e Belotti grazie al fresco rinnovo a 1,5 ha scavalcato Ljajic nella hit parade dei salari granata. Lapadula è in ritardo, ma se continuerà così presto andrà a battere cassa.

BELOTTI VS HIGUAIN – Il Pipita è sicuramente al di sotto del rendimento offerto nell’ultimo anno di Napoli. Ma l’argentino ha un ottimo alibi: mancando Dybala si è dovuto sacrificare come spalla di Mandzukic. Allontanandosi così dal cuore dell’area di rigore avversaria. In più alla corte di Sarri aveva tutti al suo servizio, a cominciare da Callejon, Mertens e Insigne. Nella Juve, invece, è solo uno dei terminali offensivi. Higuain ha accettato di cambiare abito e di lavorare per i compagni. Normale, quindi, che sia lontano dai numeri incredibili della passata stagione. In campionato non segna proprio dalla gara contro i partenopei. E fu una rete alla Pipita. Ma in Champions, contro la Dinamo Zagabria, è tornato al gol: buon segno in vista del derby. Che però Higuain giocherà ancora una volta girando intorno a Mandzukic. Leggendo le sue statistiche ci sono tre numeri da evidenziare: ha segnato 7 reti (0,47 a partita), ha cercato il gol soprattutto con conclusioni da dentro l’area (2,47 di media a partita) e ha 101 palle perse (6,73). Andrea Belotti, invece, è andato l’ultima volta a segno in campionato il 20 novembre a Crotone (una doppietta). Ha già all’attivo dieci centri (media 0,77) e può mettere sulla bilancia anche tre assist. Un altro dato interessante: sono in equilibrio le sue conclusioni da fuori e da dentro l’area. Insomma, il portiere che affronta il Gallo deve sempre restare concentrato. E a proposito di portieri è giusto ricordare che nel derby dello scorso campionato Belotti interruppe l’imbattibilità di Buffon. Il centravanti granata vive un momento magico. È il giocatore del momento. Lo dimostra la clausola da 100 milioni voluta dal presidente Cairo e le dimostrazioni d’affetto di Ventura che considera il suo vecchio pupillo un’arma preziosa per la Nazionale.

DZEKO VS LAPADULA – Dzeko è stato la grande scommessa estiva di Spalletti. Il tecnico di Certaldo spiegò prima dell’inizio del campionato di aver capito come aiutarlo, sostenendolo soprattutto dal punto di vista psicologico. Oggi Edin è in testa alla classifica dei cannonieri insieme a Icardi con 12 reti (media 0,80). Ha servito due assist, centrato due pali e indirizzato 37 tiri nello specchio (2,47 a partita). Dzeko ha smesso di essere un corpo estraneo nel progetto tattico giallorosso. La Roma ha finalmente trovato il bomber giusto per dialogare con Salah e finalizzare il lavoro degli esterni. Gianluca Lapadula, invece, è ai suoi primi passi in Serie A. In estate è stata la scommessa di mercato del Milan. Acquistato dal Pescara per nove milioni, è partito male a causa di un infortunio e dei gol iniziali di Bacca. Ma ora è diventato il valore aggiunto dei rossoneri e una pedina intoccabile per Montella. Innamorato della capacità della sua prima punta nel pressare gli avversari e nel mettersi a disposizione dei compagni. Un centravanti totale come è nelle idee tattiche dell’aeroplanino. Lapadula ha segnato 4 reti (media 0,44) ed è uno che ha l’abilità di inquadrare bene la porta (8 tiri su 9 nello specchio). Queste partite prima della sosta natalizia saranno importanti per il bomber di origini peruviane. Se il Braveheart rossonero dimostrerà di essere affidabile al 100% anche in sfide di alto livello, allora Galliani potrebbe cercare di far cassa con la cessione di Bacca. Scivolato nella stima di Montella alle spalle dello scatenato Lapadula.

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