Battere l’Azerbaigian vale il pass per gli Europei, è gelo Tavecchio-Conte: “Ognuno fa le sue scelte”

conte

La Repubblica (E. Currò) – L’Hotel sul Baku Boulevard con vista mar Caspio, simbolo del boom economico dell’Azerbaigian arricchito da petrolio e gas, è un luogo anche scenograficamente adatto agli affari. Qui, in effetti, il presidente della Figc Tavecchio accompagnato dalle quattro coppe del mondo della Nazionale ha inaugurato ieri il “Made in Italy on the field”:le partite della Nazionale diventeranno l’occasione per favorire l’export delle aziende italiane. Ma per la Figc l’affare più importante sarebbe un altro: l’Europeo con gli azzurri attori protagonisti, il che non è per nulla scontato, anche se la qualificazione è a portata di mano già stasera: basta appunto una vittoria oppure l’improbabile sconfitta della Croazia con la Bulgaria.

Poi c’è un affare che di giorno in giorno si fa sempre più difficile: il rinnovo del contratto di Conte per altri due anni, fino al Mondiale 2018, per condurre in porto una qualificazione ben più complicata, con la Spagna nel girone. Non è eccessivo rilevare che proprio questa trasferta ai confini con l’Asia potrebbeavere scrittol’implicito divorzio a giugno. Davanti alle teche che custodivano i sacri trofei della storia azzurra, Tavecchio non è riuscito a nascondere che il suo tentativo di convincere il commissario tecnico va considerato un’impresa. Anzi, non è riuscito a nascondere un pizzico di fastidio. «Spero che Conte resti con noi. Siamo in un paese libero, in cui ognuno fa le proprie scelte. Noi l’abbiamo fatto con stile e classe, il nostro rapporto, e con cortesia. Se lui vuole restare, è ben accetto». Più tardi, nell’elegante sala conferenze dello stadio Olimpico, il ct ha altrettanto elegantemente fatto capire che la questione non è in cima ai suoi pensieri. «La priorità, in questo momento, è qualificarci. La seconda priorità sarà giocare un bell’Europeo. Ringrazio il presidente e i dirigenti, è un attestato di stima. Penso che apprezzinola mia passione e la voglia che metto nel lavoro. Ci sarà il momento giusto per parlare di tutto». Nel frattempo lui vuole parlare soltanto di calcio. «Quando mi sfogai un anno fa, era giusto farlo,lo sentivo. Ora non c’è bisogno di polemiche». Ma anche questa è un’impresa temeraria, visto che i club continuano a considerare la Nazionale un fastidio, che le nuove regole sulle rose della serie A hanno avuto per ora l’effetto di aumentare l’impiego degli stranieri e che i no di Berardi e Insigne, per infortuni non gravi, sono sotto gli occhi di tutti. Conte a Raisport ha escluso di essersi ormai rassegnato. «Non lo sono. Semplicemente, vado per la mia strada.Ho la massima fiducia nel mio staff medico e in quello che mi dicono i ragazzi».

Insigne e Berardi hanno tuttavia perso una grande occasione e non ne restano molte: appena 6 partite, prima delle convocazioni per l’Europeo. Questa è fondamentale, perché segna un passaggio a suo modo storico, per ragioni tattiche e soprattutto generazionali. L’infortunio di Pirlo (contrattura, ma sarebbe probabilmente rimasto in panchina) rende il capitano Buffon il solo titolare superstite dei campioni del mondo del 2006 e accelera il processo di cambiamento. Di fatto, a parte l’immarcescibile coppia difensiva centrale Bonucci-Chiellini, i leader sono ormai altri. «Candreva deve acquisire personalità internazionale». Sono lui e Verratti, affiancato da Parolo, a dovere guidare la squadra. L’esame è anche per El Shaarawy tornante di sinistra e per l’attacco Pellè-Eder, quindi per il 4-4-2,modulo cangiante (col 4-3-3) cui la Nazionale sembra ormai approdata. «Sono partito dal 3-5-2 perché all’inizio c’era bisogno di certezze e molti giocatori lo conoscevano. Il sistema va plasmato sugli interpreti. Io voglio qualificarmi subito». Senza aspettare martedì a Roma con la Norvegia. «Troppo pericoloso».

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