Batistuta: “Quando giocavo per la Roma sembravo nato lì per quanto davo”

Gabriel Batistuta, ex attaccante della Roma, ha tenuto la conferenza di presentazione del suo film “El numero Nueve“. Tra gli argomenti trattati anche la sua esperienza nella
capitale. Ecco le sue parole:

Che ci dice del suo passaggio dalla Fiorentina alla Roma?
Sono sempre stato trasparente con la gente, ho detto ai tifosi perché andavo a Roma: Firenze mi ha capito, io ho continuato ad amarla. Mi sono imposto il professionismo, quando giocavo per la Roma sembravo nato lì per quanto davo.
Il goal contro la Fiorentina?
Le lacrime raccontano che ho dato tutto. In quel momento dovevo fare il massimo per la Roma, ero come un impiegato che lavorava.
Quando torneranno a vincere i giallorossi?
Non è facile, è un percorso che va fatto. Ci sono tante componenti che fanno sì che una storia abbia successo. Possono? Sì, possono tornare a vincere. È facile? No, dico di no.
Su Totti e De Rossi.
Daniele sta vivendo emozioni uniche al Boca. Purtroppo abbiamo perso il doppio Superclasico di Libertadores. Ma resta un’esperienza unica che è riuscito a fare prima di smettere. Totti è stato nel calcio per oltre vent’anni, ed è stato Totti. È dura capire che non lo sei più. Io sono stato fortunato, tra virgolette, perché le mie caviglie mi hanno aiutato a convincermi. Lui sentiva di poter ancora giocare, non ai livelli della Serie A, ma poteva altrove. Non mi sento di potergli dare consigli che possono aiutarlo. Io ho cercato altre vie. Sono andato in Argentina, mi sono messo in campagna, ho fatto crescere i miei vitelli, ho provato a prendere il brevetto di pilota di aereo. C’è una vita oltre il calcio.

 

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