Il Messaggero (A. Angeloni) – Proporre un calcio ad alta intensità e allo stesso tempo di qualità non è mai semplice. La Roma di Gasperini riesce a mantenere un ritmo elevato, come si è visto contro il Lille, ma per ora manca il resto: le assenze pesano, e alcuni giocatori sembrano aver smarrito la brillantezza necessaria per fare la differenza. Il tecnico spera in una crescita individuale, ma non esclude che il mercato di gennaio possa offrire soluzioni. L’uomo simbolo della qualità, Dybala, resta ai box: il suo rientro sarà utile solo se tornerà in condizione, perché questa Roma ha bisogno non solo di fantasia, ma anche di intensità e continuità.

Il problema più evidente resta in avanti: la squadra tira poco in porta e manca di giocatori capaci di saltare l’uomo e creare superiorità. Bailey, che potrebbe offrire quello strappo, tornerà solo dopo la sosta. Intanto Gasp ritrova Dybala in gruppo, ma difficilmente lo rischierà a Firenze. Soulé, pur avendo estro, è ancora discontinuo, mentre Pellegrini garantisce tecnica ma non esplosività. E davanti, l’alternanza tra Ferguson e Dovbyk non ha ancora portato i frutti sperati.

La sensazione è che la Roma funzioni solo quando la condizione fisica è ottimale. Altrimenti, come accaduto con Verona e Lille, fatica a reggere l’urto. È probabile che la squadra stia ancora pagando il duro lavoro estivo, come spesso accade alle formazioni di Gasperini. Ma se l’intensità è già un punto di forza, per fare il salto servirà ritrovare — o inserire — quella qualità che oggi sembra mancare.