Il ricordo del 6-1 può influire?

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Secondo Sigmund Freud, nella cosiddetta teoria del trauma, un evento negativo corre il rischio di condizionare il soggetto in situazioni analoghe. Ecco, si spera che due anni e mezzo di psicoanalisi trigoriana abbia guarito la Roma da quella terribile notte del 24 novembre 2015, in cui il Barcellona asfaltò i giallorossi con un 6-1 entrato nella storia nera del club, giusto a fianco del 7-1 di Manchester e all’1-7 all’Olimpico col Bayern. Domanda: le doppiette di Messi e Suarez, anabolizzate dalle reti di Adriano e Piqué, segnano ancora la psiche dei tanti che erano in campo? Stasera la risposta, anche se l’impressione è che la Roma si avvicini alla partita con un pizzico in più di umiltà.

DIFFERENZE – L’obiettivo non detto, infatti, sembra al momento essere uno: non rendere la partita di ritorno inutile ai fini della qualificazione. E se la squadra di Garcia scelse di tenere molto alta la linea dei difensori, l’impressione è che stavolta Di Francesco giochi in modo più accorto, pur essendo pronto a verticalizzare alla prima occasione. Morale: il passato non gioca e i tifosi neppure (3.000 i giallorossi presenti, perduti tra i centomila). Vero che la storia di Davide e Golia è sin troppo usurata, però a volte è bello ripetersela. Gli scalpi di Chelsea e Atletico Madrid, in fondo, insegnano parecchio.

 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti