Balzaretti: “Orgoglioso di aver scelto la Roma. La Coppa Italia contro la Lazio la mia più grande sofferenza sportiva in carriera”

Federico Balzaretti, ex giocatore della Roma, è stato intervistato da Soccer Magazine ed ha parlato anche della sua avventura in giallorosso. Queste le sue parole:

Per la duttilità ti rivedi un po’ in Spinazzola, oggi?
Spinazzola lo rivedo molto in Zambrotta più che in me, è un destro che gioca a sinistra. Di mancini che giocano a destra forse non ce n’è nessuno. Io ho avuto la fortuna nel settore giovanile di avere un allenatore che mi faceva giocare da quel lato, che quando vincevamo 5-0 o 6-0 ci cambiava di fascia. Per cui il mio uso del piede destro era buono, non eccellevo nel sinistro ma calciavo bene anche col piede “sbagliato”. Questo mi ha aiutato. Spinazzola lo rivedo molto più nel modo di giocare, nello stile, nella corsa e nelle caratteristiche di Zambrotta.

Hai un rimpianto? C’è una scelta che Federico Balzaretti non rifarebbe?
No, direi di no. Scelte no, perché tutte le scelte ti portano poi ad essere la persona che uno è. No, assolutamente no. Anche le scelte più difficili e controverse che abbia potuto fare nella mia carriera sono sempre state ponderate e sono state frutto del mio carattere. Della mia voglia di mettermi in discussione e di fare scelte comunque difficili, a volte azzardate. Della voglia di mettersi in difficoltà apposta perché soltanto così si può crescere e veramente migliorare. Sono molto contento di tante scelte. Non ce n’è nessuna in particolare che non rifarei, assolutamente. Sono contentissimo della scelta di essere andato a Palermo che è stata molto importante nella mia carriera, poi anche quella di Roma perché in quell’estate c’erano tante squadre in cui potevo andare e sono stato assolutamente felice e orgoglioso di aver scelto Roma e la Roma, alla quale sono sempre molto, molto legato.

Per concludere: volendo fare una fotografia alla carriera di Balzaretti, quale sarebbe l’attimo da cogliere al di là del goal al derby di Roma che è già impresso nella tua storia?
Una cosa che mi sarebbe piaciuta tanto sarebbe stata quella di vincere la Coppa Italia con il Palermo o di arrivare in Champions League. In due anni siamo arrivati a una finale persa e a un passo dalla Sampdoria per la Champions League. Da cogliere sarebbe stato magari il suggello finale, il poter vincere una di quelle due partite. A una ci siamo andati molto vicino pareggiandola alla penultima giornata con la Sampdoria, dove avevo avuto un’occasione incredibile alla fine, che poteva valere il sorpasso. L’altra era la finale di Coppa Italia contro un’Inter che era chiaramente più forte e più abituata di noi in determinate situazioni, ma avevamo fatto una partita forse superiore dal punto di vista della prestazione e delle occasioni rispetto a loro. Regalare a Palermo, una città che nella propria storia ha vinto poco o nulla, una coppa così importante sarebbe stato ancora più bello. In ogni caso, tra le partite che avrei voluto rigiocare c’è di sicuro la finale di Coppa Italia Roma-Lazio, che è stata la sofferenza sportiva più grande della mia carriera.

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