Balzaretti: “Non basta essere stati calciatori per essere bravi manager. Percorso di formazione importantissimo con la Roma”

In occasione del Social Football Summit allo Stadio Olimpico, Federico Balzaretti è tornato a parlare della sua esperienza con la Roma. L’ex calciatore, da poco nuovo direttore sportivo del Vicenza, ha voluto ringraziare la società giallorossa per l’opportunità di entrare in dirigenza:

Non basta essere stati calciatori per essere dei bravi manager. Ho avuto la sfortuna/fortuna di interrompere la mia carriera a 31 anni prima di un calvario di un anno e mezzo che ha poi sancito il mio ritiro. Ho avuto modo di fare un percorso di formazione importantissimo con i dirigenti della Roma tra cui Massara. Una decina di giorni fa è capitata l’occasione importantissima del Vicenza; un’opportunità per cui mi sento preparato ed ho colto al volo la proposta. Credo che la preparazione a 360 gradi possa dare la visione giusta per essere pronti per fare buone cose ma poi è il campo, così come da calciatore, a fare da giudice. Risultatista o giochista? Se devo scegliere è ovvio che il risultato conta ed è sovrano e costruirlo con un certo tipo di gioco ed idea dà più gusto. Alla base del risultato ci sono determinati tipi di principi; alcuni possono essere più estetici ed altri più pratici. La cosa bella è che tutti hanno ragione sotto questo aspetto perché nella storia hanno vinto sia i primi che gli ultimi ma nel calcio è importante avere un’idea, saperla trasmettere ed avere in campo calciatori che seguano quest’ultima. qualsiasi sia la strada dev’essere chiara e ben definita perché la confusione crea imbarazzo. Oggi nel calcio vince chi sa leggere più momenti della partita; non bisogna saper fare una sola cosa ma bisogna saper leggere la gara, diversificare pur restando sui propri principi. Oggi c’è una conoscenza sotto tutti i punti di vista sia numerico che tecnico, è alla portata di tutti ed è totale ed il saper fare tante cose differenti è ad oggi l’aspetto che ti porta a risultati importanti”.

Infine un pensiero sul derby: “Ci si emoziona più in campo, ma anche a bordo campo quando si seguono partite come il derby di Roma le sensazioni si vivono allo stesso modo“.

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