Baldissoni: “Pjanic ha scelto di andare alla Juve, non potevamo farci nulla. Senza clausola non avrebbe rinnovato. Siamo molto vicini al risanamento finanziario”

Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito del club giallorosso sull’addio di Miralem Pjanic. Queste le parole del dg:

La partenza di Pjanic…
A volte i tifosi non capiscono che non dipende dal club scegliere la squadra che comprerà i propri calciatori. Pjanic è un grande giocatore, non è sorprendente che abbia attratto l’interesse di club importanti. Poi, è una sua scelta se andare via e dove andare. In questo caso, aveva un diritto contrattuale di decidere se e dove essere venduto, perché aveva questa clausola nel contratto che abbiamo rinnovato due anni prima. Ha attivato questa clausola e ci ha informato che voleva essere venduto e che la Juventus era il club che l’avrebbe comprato. È stata una scelta del giocatore e non potevamo farci nulla. Ma in generale, se a un certo punto i giocatori decidono che vogliono andare via, non è produttivo forzarli a rimanere, anche se non hanno clausole contrattuali come quella di Pjanic.

La clausola?
Era una clausola contrattuale, un accordo che devi trovare con la controparte. In questo caso, la controparte è il giocatore con i suoi agenti, per cui è un discorso di trattativa. Se dici ‘Ok, metto la clausola a 100 milioni’, ovviamente loro non la accettano, ma lui voleva la clausola. Quindi devi trattare e trovare quello che è il valore di mercato in quel momento. Quella era la situazione con Pjanic. Infatti, la clausola era più alta nei primi due anni e scendeva ogni anno: ogni anno che passa, hai meno potere contrattuale sul giocatore. Si tratta il valore della clausola di risoluzione che normalmente è più alto all’inizio e poi si deprezza ogni anno. Questo va in parallelo col valore dell’asset nel bilancio. In realtà è una valutazione economica molto normale. Inoltre, è un problema di trattativa e accordo con la controparte, altrimenti il contratto non sarebbe stato rinnovato e avremmo perso Pjanic molto prima. Poteva evitare di rinnovare il contratto e liberarsi a parametro zero, o andare via un anno prima per una somma di denaro molto minore perché eravamo alla fine del contratto.

Queste altre dichiarazioni di Baldissoni:

Il fair play finanziario?
Lavoriamo sotto una serie di regole che sono valide per tutti i club europei, sono stabilite dall’Uefa. Queste regole specifiche sono state introdotte sulla base di obiettivi finanziari e dobbiamo rispettarle, altrimenti non possiamo partecipare al campionato o alle coppe europee. Considerando che il club ha prodotto perdite negli anni scorsi, molto alte prima che la nuova proprietà arrivasse, eravamo fuori dai parametri finanziari fissati dall’Uefa. Per poterli rispettare, dovevamo ridurre le perdite e aumentare i ricavi. Ma non si aumentano i ricavi ordinari con la stessa rapidità con cui vendi i calciatori. Vendere i calciatori e reinvestire in altri nuovi è una via per mantenere un alto livello di competitività rispettando sia le regole del fair play finanziario europeo che quello italiano. È una cosa che dobbiamo ancora fare finché non completeremo il risanamento finanziario, a cui siamo molto vicini. Potremo avere un range di opzioni più ampio rispetto a quelle che abbiamo adesso. È una cosa che va presa in considerazione perché competiamo con grandi club europei che partono da posizioni più favorevoli in termini di ricavi, molto più alti. In Italia, la Juventus ottiene quasi il doppio di noi in termini di ricavi. Dobbiamo competere rispettando certe restrizioni finanziarie, il che significa che devi essere bravo a vendere i calciatori e reinvestire i soldi in modo che venga la tua competitività.

Il calciomercato di quest’estate?
È facile da dire ma vuoi sempre provare a migliorare la squadra durante le sessioni di calciomercato e il modo di farlo è guardare alle zone in cui sei stato meno efficace nella stagione precedente. Questo è ciò che ci è accaduto, volevamo rinforzare la difesa perché non abbiamo fatto bene come avremmo voluto. Abbiamo avuto qualche problema. Volevamo investire nei difensori e questo è quello che abbiamo fatto principalmente. Considerando che negli altri ruoli abbiamo ottimi centrocampisti e quasi il miglior attacco della stagione, con alcuni attaccanti acquistati nella finestra invernale come Perotti ed El Shaarawy. Perciò abbiamo deciso di intervenire e investire per migliorare la difesa. Inoltre abbiamo potuto contare sui ritorni di Paredes e Strootman a centrocampo. Nonostante la cessione di Pjanic, abbiamo rinforzato il centrocampo con questi due giocatori e con l’investimento su un giovane promettente come Gerson. Deve essere pronto non solo per il presente, ma anche per il futuro, considerando che ha solo 19 anni ma che è uno dei migliori talenti della sua età. Abbiamo potuto concentrarci più sulla difesa che sul centrocampo e l’attacco, questa è stata la nostra strategia.

Le tournée in giro per il mondo?
Ogni anno viaggiamo per stare sempre più vicino ai tifosi: vogliamo portare la squadra in nuovi luoghi e nuovi mercati. A maggio, quando abbiamo disputato un’amichevole negli Emirati Arabi, ci siamo anche allenati in campo in cui recentemente abbiamo avviato una nostra Academy a Dubai. Un passo importante sia per avviare un programma base di scuola calcio, sia per aumentare la visibilità del marchio: ci presentiamo a quei mercati che stanno dimostrando di essere molto appassionati e interessati al nostro Club. Desideriamo ringraziare i tifosi per il loro supporto e un modo per farlo è portare la squadra nei luoghi in cui vivono. Vogliamo concedere alla gente che non può avere accesso alla squadra e ai giocatori l’opportunità di stare con loro.

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