Austerity, vendite e tagli sugli ingaggi per rispettare il fair play finanziario

Quella di ieri è stata l’alba del giorno dopo più amara di tutte perché ora arriva il difficile e bisogna affrontare un ridimensionamento tecnico importante e l’ennesima rivoluzione. Fonseca ha accettato la Roma e non sa che tipo di squadra allenerà e non sa se giocherà o meno i preliminari di Europa League. Se il Milan venisse escluso verrebbero rivisti pure i piani riguardanti la preparazione con il ritiro a Pinzolo, organizzato dal 29 giugno al 7 luglio, che verrebbe cancellato con appuntamento a Trigoria il 9 luglio. La Roma deve vendere e lo deve fare in fretta e lo sa l’Inter che tira la corda per Dzeko, lo sa il Napoli che prova a strappare uno sconto per Manolas. Il rischio è che sul piatto finisca anche Zaniolo sempre più tentato dalla Juve così come El Shaarawy. Sacre ragioni di bilancio, ma non obblighi dell’Uefa che si è dimostrata clemente con tanti altri club. Dopo tutto questo arriverà il tempo per gli acquisti, ma Petrachi dovrà rispettare dei parametri rigidi sia per quel che riguarda i cartellini sia per gli stipendi dei nuovi calciatori: si vuole diminuire il monte ingaggi che ora è di poco più di 90 milioni, l’obiettivo è arrivare a 70. Fonseca ha chiesto un portiere, due difensori, un centrocampista e due attaccanti. Solo per uno di questi la Roma potrà spendere più di 20 milioni. Tutto dipenderà anche da quanto la Roma incasserà dalle cessioni. Lo scrive Leggo.

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