Atletico Madrid. Quella sana abitudine alla competizione

Il Messaggero (B.Saccà) – Dell’Atletico Madrid è conosciuta nell’intera Europa la solidità – la potenza, perfino. Lo temono anche il Real e il Barcellona: figurarsi le altre squadre. Per dire, nella stagione scorsa, è arrivato terzo nella Liga e ha raggiunto le semifinali della Champions e della Copa del Rey. Dall’allenatore Diego Simeone discende ogni qualità della squadra e in lui convive la sintesi delle caratteristiche dello stile di gioco. È una faccenda fisica: perché poche davvero sono le squadre che sanno specchiarsi nei concetti del proprio tecnico. L’Atletico, per scelta e per abitudine, non conosce altra via. Così non sorprendono l’aggressività e la velocità, la determinazione e l’agonismo dei biancorossi. Certo i depositi di talento non mancano. Allora, per avere un’idea, basta leggere lo schieramento disegnato da Simone nella prima giornata della Liga. Davanti al portiere (molto bravo, tra l’altro) Oblak, si sono allineati Juanfran, Gimenez, Savic e Lucas. In mezzo al campo si sono sistemati Niguez, Gabi, Koke e Carrasco; mentre a trascinare l’attacco erano Fernando Torres e Griezmann. Contro il Girona è finita 2-2. Era però una formazione di base: mancavano Filipe Luis e Gameiro, ad esempio. Le partite con la Roma saranno un’altra storia. Al proposito, i precedenti sono due: quarti della Coppa Uefa del ‘99, due successi biancorossi per 2-1. In entrambe le partite Di Francesco era titolare…

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti