Atalanta-Roma 3-1, le pagelle: vuoto Ibanez, sanguinoso Abraham. Pellegrini tris, lapsus Rui Patricio

Pagine Romaniste (R. Gentili) – ll tour della Lombardia – in ordine: Milan, Monza ed Inter – comincia con una grande frenata. La stessa che c’è in classifica, dove ora la zona Champions è stata abbandonata in favore del Milan, sabato di scena (ore 18) all’Olimpico.

Quella che invece è scesa in campo a Bergamo è la versione a rallenty della Roma, provata fisicamente e mentalmente. L’Atalanta non perdona gli errori singoli. Tenendo conto delle forze impiegate nei 120′, il primo tempo della Roma è tutto sommato equilibrato. Poi le fasce fanno crack: Zalewski perde palla, il gioco arriva a destra dove Abraham fa lo stesso. Zapata sfonda a destra, cerca e trova Pasalic, abbandonato da Ibanez.

Si rientra dagli spogliatoi senza cambi, arrivati a mezz’ora dalla fine ma senza l’effetto sperato. L’Atalanta spinge, la difesa inizia ad accusare qualche cedimento. Da angolo arriva il crollo. Il cross di Koopmeiners è ciccato da Abraham, Rui Patricio respinge il tiro di Palomino ma Llorente mette in rete la ribattuta dell’ex Toloi.

Negli ultimi dieci minuti la fiamma della speranza sembra accendersi con il gol di Pellegrini (82′), il cui preciso sinistro rasoterra va all’angolino. Non si fa nemmeno in tempo a pensare al piano rimonta che ogni minimo desiderio va in frantumi. Llorente protegge l’uscita di Rui Patricio dall’attacco di Koopmeiners, il portiere va a terra con una postura del corpo errata – è troppo alto il busto – e consegna sui piedi dell’olandese la palla del 3-1. Il palo di Pellegrini su punizione è l’altro, ultimo rimpianto.

LE PAGELLE

Rui Patricio 4,5 – Sul cross di Koopmeinesr ci mette mani, la girata di Pasalic – primo tiro nello specchio – lo coglie controtempo. Respinge come può il tiro di Zapata, a metterla dentro ci pensa però Llorente. E poi lui, ciccando un’uscita rasoterra: sbaglia la postura del corpo e Koopmeiners spegne sul nascere la luce dell’ennesima rimonta.

Mancini 6 – Sembra subito costretto a lasciare dopo una brutta caduta il campo che lo ha fatto esordire in A, poi ci rimane. Ne controlla la destra, percorsa più volte per servire cross. (Dal 64’ Dybala 6 – Sussulti cui non riesce a dar seguito per la statica condizione fisica. Commovente l’eroismo con cui resta in campo, percorso camminando dopo l’entrataccia di Palomino).

Llorente 5,5 – Quando sembra aver assorbito i movimenti di Zapata, il colombiano ne scomoda le certezze. Lasciato indisturbato a preparare il cross, lo avvolge in una morsa che si conclude con la deviazione per l’autogol del 2-0.

Ibanez 4 – Scava una voragine. Manca interventi, perde tutti gli uno contro uno. Soprattutto perde Pasalic in marcatura, poi va a vuoto su Palomino. Alla viva il parrocco con inani lancioni.

Celik 5 – Composto nella prima parte, dalla mezz’ora si sciamanna in due occasioni: di tacco manda Mancini al cross, cadendo nelle finte di Zapata consente il cross per la rete di Pasalic.

Bove 5,5 – Vicino, anche troppo, a Cristante. Un senso della posizione talvolta perduto, induce la squadra a scomporsi. Blocca ingressi, come viene fatto a lui. Il tackle su Scavini nell’azione del gol non va a buon fine.

Cristante 5,5 – Più che con goniometro, si adopera con una gomma da cancellare. La usa per tamponare quanto riesce. Lenta l’assistenza alla difesa. Zapata, su cui scala più spesso, non lo percepisce come un pericolo.

Zalewski 5 – Spazi stretti come cunicoli non favoriscono sprazzi. Messo in mezzo nella catena di passaggi bergamaschi, la spezza una sola volta: allunga la corda fino a fondo campo, tagliato con finte di corpo, un cross respinto ed un tiro deviato. L’unica cosa buona gli dà alla testa: smanceroso con due uomini in pressing, la palla persa arriverà dall’altro lato, poi in porta.  (Dal 64’ Spinazzola 6,5 – Firma il libro degli ex sgaloppando).

Solbakken 6 – Apre le possenti portiere per smistare i numerosi palloni piovuti. Si muove e battaglia con la difesa, Scavini in particolare, aiutando anche i timidi ingressi dei compagni tra le linee. Koopmeiners gli prende palla, lo insegue spendendo l’ammonizione per poi uscire con i gradi di meno peggio. (Dal 64’ El Shaarawy 5,5 – Non pigia i giusti tasti).

Pellegrini 6,5 – Ricomincia da tre, come il gol inanellato per la terza volta di fila. Scarico come tutti, quando però riesce ad inserire la giusta marcia innalza il grado di pericolosità. Fulmineo un dribbling al ventesimo, intelligente ma profonda una verticalizzazione per Abraham ad inizio secondo tempo, trova poi il terzo gol di fila. Ed il palo su punizione.

Abraham 4 – Estraneo al progetto tattico, lacera il barboso equilibrio cui si stava assestando la partita smarrendo quel che diverrà l’oggetto esiziale. Salta a vuoto sul raddoppio. (Dall’81’ Belotti 6 – Duro a morire).

Mourinho 5,5 – Taglia il nastro delle cento panchine giallorosse con la seconda sconfitta in campionato – e contro Gasperini – in stagione. L’approccio non è neppure sbagliato, ma sono gli errori individuali a pesare come macigni. Stanchezza, forse, la risposta.

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