Assemblea degli azionisti della Roma – Baldissoni: “La Champions aumenterebbe quasi di quattro volte le nostre finanze”

Pagine Romaniste (da Trigoria E.Bandini) – I Signori Azionisti sono convocati presso la Sede Sociale in Roma, Piazzale Dino Viola n. 1, per il giorno 10 aprile 2017, alle ore 15.00, in prima convocazione ed, occorrendo, in seconda convocazione, per il giorno 11 aprile 2017, alle ore 21.00, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) provvedimenti ai sensi dell’art. 2446 cod. civ.; delibere inerenti e conseguenti.

Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti, chiamata a deliberare in ordine ai provvedimenti di cui all’art. 2446 cod. civ., di assumere la seguente deliberazione:

L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti di A.S. Roma S.p.A.:

    • – preso atto della situazione patrimoniale della Società alla data del 31 dicembre 2016 che chiude con una perdita di Euro 48,710,728.95, tale da far ricadere la stessa nella fattispecie prevista dall’art. 2446 del Codice Civile;
    • – preso atto della Relazione ex art. 2446 del Codice Civile e art. 74 del Regolamento Consob n. 11971/99 predisposta dagli Amministratori e depositata;
    • – tenuto conto delle osservazioni svolte dagli Amministratori nella suddetta Relazione;
    • – tenuto conto delle osservazioni del Collegio Sindacale rese ai sensi dell’art. 2446 Codice Civile;

delibera

    • di rinviare all’Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 30 giugno 2017 l’eventuale adozione, ricorrendone i presupposti, dei provvedimenti previsti dall’art. 2446 comma 2 del Codice Civile.”.

Si precisa che laddove le condizioni di risanamento non si realizzassero il Consiglio di Amministrazione si attiverà, senza indugio, al fine di convocare l’Assemblea degli Azionisti in seduta straordinaria per assumere prontamente i provvedimenti ex art. 2446 cod. civ. che allo stato, per tutte le valutazioni di opportunità illustrate nella presente Relazione, si è ritenuto di poter posticipare.

LIVE

Ore 17.52 – L’Assemblea viene chiusa.

Ore 17.50 – Votano 28 partecipanti su 28 con il 99,94% favorevoli, contrari solo 10 azioni pari allo 0,0000003%. L’ordine del giorno viene approvato.

Ore 17.45 – Staderini replica: “La catastrofe di Pallotta era per la Roma e non in generale, potete controllare il tweet della Roma con le sue parole. La mia domanda finale è questa: l’accordo per lo stadio non è risolto, giusto? Non capisco infine perché non avete chiesto i tempi per trovare questo accordo. Per fare la Roma-Ostiense e potenziare la Roma Lido ci vogliono 5 anni. Non ci sono ancora le previsioni per i ricavi della Roma dallo stadio“. Gandini risponde: “L’accordo per lo stadio è in corso. Non facciamo gli indovini, ma siamo ottimisti di giocare nel nostro stadio nella stagione 2020-21“.

Ore 17.39 – Fabio Palma replica: “Spero proprio che lo stadio della Roma sia veramente tutto della Roma. Poi intorno allo stadio io avrei costruito una città dello sport. Dal punto di vista finanziario il capitale è ancora del tutto insufficiente per le ambizioni della Roma e avrei voluto uno straccetto di un bilancio finanziario. Se tutto fosse più chiaro e trasparente tutti saremmo più contenti e sereni. Anche i tifosi sarebbero tranquilli quando intervengono nelle pessime radio romane. Ora siamo secondi e cerchiamo di vivere più serenamente tutta questa situazione. Questo piazzamento è fondamentale per il futuro bilancio“.

Ore 17.35 – Walter Campanile replica: “Capisco tutto, ma nell’unico documento che abbiamo si legge chiaramente che la Roma è estranea al progetto stadio Tor di Valle. Come si fa a tutelare gli azionisti con degli investimenti estranei a Trigoria? Bisogna essere chiari. Lei dice una cosa che i suoi documenti non affermano, anzi. La proprietà è una cosa e la Roma è un’altra. Non capisco poi se nell’allegato C i punti vadano bene alla Roma. Poi quando saranno trovati questi accordi si farà un evento per noi azionisti?“. Risponde Baldissoni: “L’azienda di Tor di Valle è la stessa di quella della Roma. Poi si valuterà la mossa più utile economicamente parlando per la società. Infine quando avremo trovato tutti gli accordi saremo lieti di invitarvi tutti quanti per farvi vedere il progetto definitivo“.

Ore 17.04 – Baldissoni risponde agli azionisti: “Andiamo in ordine sparso cercando di rispondere a tutti. Credo che sia più utile fare un discorso generico. Facendo una brave cronistoria delle finanze della società in quest’anno siamo arrivati ad un bilancio di ricavi di 220 milioni con soli 14 milioni di perdite. Nei due anni precedenti al nostro arrivo, la società aveva chiuso in perdita di 33 e 31 milioni. Per quanto riguarda il Fair Play Finanziario l’ultimo bilancio era addirittura positivo. Questi sono degli indici chiari di una crescita finanziaria. Il bilancio poi è tornato ad essere positivo. Il patrimonio è arrivato a oltre 130 milioni. Importanti sono state le molte plusvalenze attuate in questi anni. La scelta è stata quella di provvedere ad un risanamento finanziario ma anche a come farlo. Si potevano ridurre i costi di gestione che avrebbe però determinato la competitività della squadra. E’ stato fatto questo percorso che ha mantenuto alta la competitività e i ricavi a lungo raggio saranno sicuramente migliori. Questo sottolinea un contrasto rispetto a quello che avete detto voi azionisti. Dire di ridurre i costi e chiedere di aumentare i ricavi è quindi una contraddizione. Più si spende e più si raggiungono i risultati. Il calcio è un’industria economica. I giocatori migliori che ti fanno raggiungere dei risultati e costano ovviamente di più. La scelta è stata quella quindi di mantenere o aumentare la competitività. Ieri è stato raggiunto un record storico di media punti: sarà la stagione della Roma con più punti fatti. Era un percorso stretto, ma questa è una scelta che ha portato a non vendere nessuno quest’estate. Anche se ci sono state delle perdite nell’ultima semestrale. Abbiamo fatto questo perché si riteneva necessario raggiungere la Champions League, visto che solo dall’anno prossimo ci si qualificherà ai gironi grazie al piazzamento tra i primi 4 posti. Il capitale non è sceso a 59 milioni, ma anzi è salito a 59 dai 19 di base. Gli 86 milioni versati non andranno restituiti. Ripeto che chi investe nella Roma ha fatto queste scelte per mantenere sempre alta la competitività. Noi vogliamo ridurre dei costi, ci proveremo. Ma il nostro obiettivo principale è quello di aumentare la competitività. Qualificarsi alla Champions League aumenterebbe quasi di quattro volte le nostre finanze attuali. La ricerca dello sponsor è in corso. Stiamo cercando un partner ai nostri livelli, non abbiamo preso uno sponsor poverissimo perché sarebbe stato inutile. Brevemente parlo del mercato. Unicredit non è il finanziatore principale, non ha niente a che vedere con il tasso di interesse. I nostri finanziatori sono esteri. Parliamo anche dello stadio cercando di chiarire tutto. Non esiste una società di Pallotta, anche la Roma allora sarebbe di Pallotta. Poche settimane fa siamo andati a giocare a Lione e abbiamo fatto i complimenti per lo stadio. Nessuno ha pensato che lo stadio possa essere del presidente del Lione. Ma la loro struttura societaria è uguale alla nostra e a quella dell’Arsenal. C’è una holding che gestisce le finanze dello stadio. E’ una necessità tecnica per consentire di realizzare una struttura così grande, con un finanziamento corposo. Ho citato il Lione e l’ma potrei far esempi anche di industrie elettriche che hanno un società di supporto che aiuta la costruzione. Non prendo quindi altri soldi da nessuno e non sono in conflitto economico quando mi occupo di stadio. Spero di aver tranquillizzato l’azionista Staderini. Il tema dello stadio prevederà che tra Roma e la società ci sia un accordo sui ricavi, che rimarranno alla società fino al risanamento dei debiti. Questa società non è di Pallotta, l’accordo quindi non c’è. Non siamo ancora entrati nella fase della costruzione e quindi non ci sono gli elementi per trovare questo accordo. Non è vero che la conferenza dei servizi si è chiusa con la bocciatura definitiva del progetto. Ha soltanto fornito un parere sul vecchio progetto. Il progetto è stato rivisitato. Sono in corso nuovi passaggi sia tecnici che amministrativi. In questi passaggi la Regione ha avviato la chiusura del vecchio progetto. La stessa Regione ci ha dato tempo fino a giugno per le controdeduzioni sul vecchio progetto o con la sostituzione con il nuovo progetto. Noi pensiamo che si andrà alla sostituzione del progetto con uno nuovo. Non capisco perché non vi piaccia il sito della Regione e di Tor di Valle, chiarisce tutto in maniera dettagliata. La Roma ed Eurnova hanno scelto Tor di Valle insieme al Comune e la zona è assolutamente idonea. Non ci sarà nessuna catastrofe, lo stadio si costruirà. Pallotta ha parlato di catastrofe perché si riferiva anche alla possibile appetibilità di investitori esteri nella città di Roma e in Italia, perché se questa procedura falliva mostrava grandi lacune nelle istituzione italiane. I fatti hanno dimostrato che le istituzioni pubbliche e il sistema in Italia funzionano e le autorità stanno lavorando cercando di non danneggiare chi vuole investire nel nostro paese. In merito a Zanzi poi è stato eletto a.d. molti mesi prima dell’accordo con il Comune, lui non fa parte di questo accordo visto che è stato nominato nel novembre 2013 e che l’accordo è stato firmato nel 2014. Inoltre, Trigoria non cambierà destinazione d’uso perché lo stadio riguarderà solo la prima squadra. Spero di aver chiarito tutti i passaggi“.

Ore 17.04 – Vengono firmate le presenze, gli azionisti che potranno votare rimangono 28.

Ore 17.02 – L’Assemblea si riapre.

Ore 16.28 – La seduta è sospesa per permettere alla dirigenza di rispondere agli azionisti.

Ore 16.25 – L’azionista Mario Staderini: “Pallotta il 22 febbraio via Twitter aveva detto di aspettarsi un esito positivo sullo stadio, altrimenti sarebbe stata una catastrofe per la Roma. Il soggetto proponente non sarà la Roma, lo sappiamo. Il progetto stadio ha visto la Roma mettere il brand e anticipare le prime spese. Il nome stadio della Roma è una bella proposta mediatica. Il progetto è stato bocciato, la Roma chiederà il risarcimento del danno alla società che ha scelto la location di Tor di Valle e anche ai proponenti che hanno preparato un progetto che è stato bocciato? Quali saranno le conseguenze della bocciatura e cosa intendeva Pallotta quando ha detto che sarebbe stata una catastrofe per la Roma la bocciatura del progetto stadio? È vero che l’accordo di maggio 2014 per lo stadio è stato firmato da Zanzi prima ancora che diventasse CEO? È vero che quell’accordo ora non vale più, dopo la bocciatura dell’accordo? Se ci dovesse essere un nuovo progetto ci sarà anche un nuovo accordo con Eurnova? Per fare le opere pubbliche previste nell’accordo con la Raggi ci vogliono almeno 4 anni e, visto che le opere pubbliche devono essere realizzate contestualmente allo stadio, come si fa a dire che l’impianto sarà aperto in due anni? Chiedo alla Roma di prendere in esame progetti alternativi. La Roma sia attenta a distinguere i ruoli tra gli interessi della Roma e la società che vorrebbe costruire lo stadio. Direttore Baldissoni ha accordi economici con la società proponente?“.

Ore 16.18 – L’azionista Fabio Palma: “Soltanto 59 milioni di fatturato è una cosa inaccettabile. Si doveva almeno arriva a 100. Dobbiamo mettere una toppa al bilancio. Mi permetto di ricordare a Baldissoni che qualche volta dovremmo guardare in casa nostra e usare un po’ di disciplina nel trattare i nostri giocatori. Qua tutti fanno i capricci e nessuno prende provvedimenti. Solo da noi i giocatori e gli allenatori si permettono di parlare. E’ inutile pagare e strapagare alcuni stipendi. Finiamola poi con Totti e De Rossi, il cui contratto pesa. Lavoriamo sui giovani con un nuovo allenatore. Visto che quello che abbiamo per tutto l’anno ha detto che non vuole rimanere se non si vince niente. Abbiamo avuto tantissimo dirigenti, ma nessuno ha trovato un poverissimo o minimo sponsor. Spendiamo soldi che non abbiamo, commettiamo sempre gli stessi errori. Abbiamo allenatori che non hanno il coraggio di mandare in campo i ragazzi della Primavera. I grandi allenatori lo fanno, da noi i giocatori devono essere maturi. Noi regaliamo i giocatori del vivaio e li riprendiamo a costi esagerati. La Roma in teoria doveva giocare con almeno 8 giocatori italiani, ma ne abbiamo utilizzati solo 5. Forse potevamo arrivare a questo punto non cotti e morti. Noi commentiamo sempre le stesse cose. Ma poi perché paghiamo lo spread di 6,25? Mi sembra esagerato. E’ quasi da strozzinaggio. Se paghiamo il denaro non va bene. Ma il problema vero è che ve ne fregate. Perché non pensate che noi possiamo essere delle fonti di finanziamento. Ci incontrate soltanto per legge, non c’è rapporto. Noi siamo disposti a tutto ma a voi ve ne fregate. Sullo stadio poi c’è tanto da parlare, ma la cosa è più semplice. Unicredit con noi applica dei tassi quasi da usura. Tanto ve ne fregate, gli azionisti di minoranza non sono mai stati una risorsa. Sullo stadio: non c’è bisogno di fare operazioni complicate. La società potrebbe vendere con un leasing lo stadio alla Roma. Così guadagnano tutti. E le nostre azioni potrebbero salire e non rimanere a quel maledetto 0,4 euro per azione“.

Ore 16.05 – L’azionista Walter Campanile: “Quello che chiederò sarà abbastanza giusto: la questione stadio. E’ dal 2014 che è stato deciso di aumentare il capitale. Ma noi dal 2015 abbiamo avanzato documentazione chiedendo delle delucidazioni. Il rapporto tra la Roma e la società sarà sancito sa un documento che noi non abbiamo ancora visto“. Interviene Baldissoni: “Non c’è perché non esiste lo stadio“. Continua Campanile: “Noi non abbiamo capito se alcuni aspetti alla società vanno bene. Chiedo quindi all’AS Roma di avere più impegno. Questo stadio è stato presentato a tutti tranne che agli azionisti della Roma. Si dovrebbe fare un evento in cui ci si spiega bene la situazione. Sarebbe opportuno dirci in quale modo si intendano stabilizzare i ricavi della Roma tramite il progetto stadio“.

Ore 16.00 – L’azionista Franco Angeletti: “Mi permetto di ringraziare il direttore Gandini per farci entrare nel parcheggio, ha mantenuto la parola. Ora dobbiamo parlare dell’ordine del giorno, che è molto doloroso. Questa società ha mantenuto la continuità aziendale, ma non c’è stato il salto di qualità. Dobbiamo sempre vendere i nostri prezzi pregiati per prendere qualcuno. Ormai si punta soltanto alle plusvalenze e così non si vincono i trofei. Ora ci sono anche da pagare 40 milioni per i riscatti di alcuni giocatori. Tra cui poi c’è Perotti che verrà pagato nel 2018. Incidono molto poi anche i prestiti di Doumbia e Iturbe. Non capisco perché Iago Falque è stato venduto a soli 5 milioni quando noi l’abbiamo pagato 10. Qua escono soltanto soldi, mentre alla Juve entrano. L’allenatore e il d.s. chi saranno? Poi non ho capito bene perché abbiamo dovuto dare 1 milione di euro alla Fiorentina. L’attualità non mi sembra entusiasmante e il futuro è pieno di incognite. Io mi aspetto dei numeri importanti in futuro. Per noi incalliti tifosi i patimenti hanno i secoli contati“.

Ore 15.48 – Sempre Gandini sullo Stadio della Roma: “Gli impegni finanziari per il nuovo stadio della Roma sono a carico interamente della società costituita appositamente per la costruzione e la gestione dello stadio, società controllata dalla Neep Roma Holding. La riduzione delle cubature non ha impatto alcuno sull’intero iter dello stadio della Roma“.

Ore 15.38 – Presenti 28 persone che hanno diritto al voto, pari all’82,04% del capitale della società.

Ore 15.35 – Gandini spiega la diminuzione dei ricavi: “La partecipazione all’Europa League, meno redditizia rispetto alla Champions, lo stipendio dei tesserati tra cui pesano gli incentivi alla risoluzione dei contratti o alla cessione a titolo temporaneo e le minori plusvalenze rispetto all’anno precedente“.

Ore 15.16 – Inizia l’Assemblea. Presenti anche la consigliere Navarra, Claudia Cattanei (collegio sindacale), Luca Amato (notaio) e il consigliere Cambareri.

Ore 15.00 – All’Assemblea sono presenti il direttore generale Mauro Baldissoni e l’amministratore delegato Umberto Gandini.

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