AS Roma: Unicredit aspetta i cinesi e guarda in Qatar

Non solo cinesi, anche un fondo del Qatar in lizza per una quota della Roma.
Resta viva la pista italiana: Angelini può tornare in gioco.

Unicredit continua a vagliare la possibilità di allargare i confini della Roma: l’Istituto di Piazza Cordusio, che detiene il 40% del pacchetto di maggioranza del club giallorosso, ha individuato nel Cic (China Investment Corporation) un socio appetitoso. Si tratta del maggiore fondo sovrano al mondo, peraltro chiamato ad aiutare l’Europa in questa delicata fase economica: “Nel processo di investimento all’estero, dobbiamo essere razionali e ottenere profitti. Ci incontriamo spesso con regolatori esteri, il cui atteggiamento è che dovremmo dar loro denaro e lasciarli lavorare. Nulla è gratis a questo mondo“, ha spiegato il numero uno del Cic, Gao Xiqing, a Hong Kong, nel corso del China Overseas Investment Summit. Da una dichiarazione che non fa di certo riferimento all’AS Roma, si evince la filosofia del fondo: non investiamo senza avere la minima voce in capitolo. Unicredit terrà vivi i contatti, l’ipotesi di annoverare i cinesi fra i propri soci stuzzica non poco la banca, ma gli orizzonti di Piazza Cordusio non finiscono qui: il 20% della Roma è stato recentemente oggetto di conversazione con alcuni rappresentanti di un fondo del Qatar. Tuttavia, nel processo di internazionalizzazione della società di Trigoria non può essere trascurata la variabile nostrana: Unicredit sta tenendo vivi i contatti con diversi soggetti italiani, tra i quali figurano gli imprenditori Parnasi, Toti e Malagò (che a sua volta sarebbe intenzionato a interpellare nuovamente il magnate della farmaceutica Francesco Angelini). Un tocco di italianità che l’istituto di credito non si sente di trascurare. Tanto più che gli accordi tra i soci americani e Unicredit prevedevano il diritto di quest’ultima a cedere entro un anno una quota dell’AS Roma, senza interpellare DiBenedetto & Co, fatto salvo che si tratti di un soggetto italiano. Viceversa, dagli Stati Uniti potrebbero mettere il veto. Finora, gli americani non sono stati chiamati ad esprimersi ufficialmente sulle manovre che porterebbero la Roma oltreconfine. Tanto più che nessuna trattativa è in fase avanzata. In ogni caso, sono stati informati di questa possibilità sia DiBenedetto, sia Pallotta. Quest’ultimo, nel frattempo, sta avendo un ruolo sempre più attivo nella costruzione della Roma: i suoi uomini, Mark Pannes e Sandy McFiddish del fondo Raptor, sono di nuovo all’opera in Italia. Stadio e accordi commerciali in agenda. Oggi, a Milano, anche un incontro con i vertici di Unicredit. Per Pallotta, la Roma è una sfida da vincere.
Anna Giulia Ruggeri

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