Armi affilate sulla revoca di Tor di Valle

Il Tempo (F. Magliaro) – Il caos in Aula e in Commissione, con i grillini che vanno sotto sull’assestamento di bilancio, spariglia le carte indirettamente sulla revoca del pubblico interesse allo Stadio della Roma di Tor di Valle, la cui discussione torna in corsa. Complice lo slittamento di una settimana dell’Assestamento dal calendario dei lavori del Consiglio, nella capigruppo di ieri Giuliano Pacetti, capogruppo M5S, ha chiesto che la revoca dello Stadio sia fra le prime delibere da discutere. Prima ci sarà da concludere la discussione su una modifica allo Statuto di Zetema, poi una sul personale dei servizi scolastici e, quindi, terza in griglia, la revoca. Per inciso, al quarto posto, c’è la proposta di annullare lo Stadio, presentata dal duo Cristina Grancio-Stefano Fassina un paio d’anni fa e che era rimasta dormiente visti i pareri negativi incassati dagli uffici e da tutte le Commissioni.

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Ovviamente, non è detto che la discussione sulla revoca inizi sul serio. Se da una parte c’è la Raggi che freme per poter incassare l’addio a Tor di Valle e lo spot elettorale del nuovo sito sperando che questo basti a far dimenticare ai romani il quinquennio disastro, dall’altra ci sono ben più che mal di pancia dei consiglieri pentastellati. Il rischio di subire cause da parte di Eurnova e soprattutto di Vitek e la formulazione della delibera stessa che non tiene conto dell’avvenuto (e comunicato) passaggio di proprietà dei terreni da Parnasi alla società dell’immobiliarista ceco, rendono questo testo difficile da votare a cuor leggero.

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Per cui, in realtà, i partiti si stanno attrezzando. È possibile che, ad inizio discussione, possa essere chiesto agli uffici di certificare per iscritto e al momento la correttezza formale del testo della delibera. Cosa che difficilmente verrebbe fatta. Per cui, potrebbe partire una richiesta di sospendere l’esame dell’atto fino a che gli uffici non abbiano completato il lavoro di controllo. Un’ipotesi che non dispiacerebbe neanche agli stessi grillini. E c’è comunque l’incognita dei numeri: compreso quello della Raggi, i 5Stelle hanno 20 voti. Insufficienti ad approvare la revoca visto che la maggioranza è 25.

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