Arbitri, bombolette e quello spray quasi invisibile

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La Gazzetta dello Sport (M.Nicita) – La «Guerra delle bombolette» tra arbitri e Federcalcio si sgasa ancor prima di montare, così come è successo in campo a qualche arbitro, che ha visto svanire in fretta la striscia spruzzata sul prato.

MESSINA RELAZIONA – Tutto nasce da una relazione del designatore della serie A Domenico Messina che in maniera dettagliata ha sollevato il problema, documentato anche da immagini tv dell’ultima giornata di campionato, dopo aver ricevuto alcune lamentele. Le bombolette attualmente in dotazione per segnare la posizione del pallone e la distanza delle barriere pare siano un flop («fanno schifo», dice all’Ansa un arbitro), la schiuma scompare in pochi secondi e, ad alcuni direttori di gara, durante la corsa, l’oggetto è caduto a causa di un supporto instabile con i disagi immaginabili.

La bomboletta è uno strumento tecnico ormai divenuto supporto abituale per gli arbitri e secondo qualche fischietto questa fornitura scelta porta forse a un risparmio di poche migliaia di euro, ma sta creando disagi. Per regolamento, la schiuma deve durare sul terreno di gioco da un minimo di un minuto a un massimo di tre, e poi auto dissolversi senza lasciare tracce.

PERPLESSITA’ – In Federcalcio rimangono però abbastanza perplessi sull’argomento. Nel senso che l’attuale fornitore era stato segnalato proprio dall’Aia e ha vinto una regolare gara, che risponde a precisi dettami tecnici. Un fornitore scelto anche da altre cinque federazioni europee. L’ufficio acquisti federale sta procedendo a un controllo della fornitura, per valutare se esista una partita di bombolette che non abbiano la giusta pressione spray ed eventualmente chiederne la sostituzione. E già nel pomeriggio di ieri il direttore generale federale Michele Uva e il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi si sono sentiti telefonicamente ridimensionando il caso. Ribadita la collaborazione fra le parti per trovare la soluzione migliore. Per ora gli spruzzi finiscono qui.

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