Ancora ko, è Roma solo sul finale

Corriere dello Sport (A.Polverosi) – Ha vinto il Napoli con un’altra fantastica doppietta di Mertens, ora la corsa per il secondo posto è riaperta, ma quella per il primo si potrebbe chiudere quasi definitivamente già questo pomeriggio. La Roma scivolerà a -10 dalla Juve, se i campioni d’Italia vinceranno anche a Udine. Ma più che alla classifica, che adesso si fa un po’ meno tranquillizzante, oltre alle tre sconfitte di fila all’Olimpico in tre diverse competizioni, Spalletti è costretto a un’amara riflessione sugli errori della sua squadra (e suoi), sulla condizione atletica scadente e sulla incapacità di reagire ai rovesci, da una partita all’altra e durante la stessa partita. Se si contano i tiri (22 a 13 per la Roma) e i pali (2- 0), può sembrare immeritata la sconfitta della squadra di casa e invece il Napoli ha portato a casa quanto ha conquistato col gioco. Reina è stato decisivo in almeno due occasioni, ma è successo solo quando la Roma ha spostato la partita dal gioco ai nervi, dall’equilibrio alla rabbia, quando Spalletti ha messo Rüdiger centravanti come faceva tanti anni fa, in casi simili, con Daniele Baldini a Empoli, e soprattutto quando il Napoli aveva sbagliato una mezza dozzina di occasioni in contropiede. Per certi versi, la Roma ha giocato una partita simile a quella di Coppa Italia con la Lazio, ha tenuto palla (contro il Napoli, squadra maestra del possesso), ma senza dargli un indirizzo.

ERRORI IN DIFESA – Il reparto più solido si è sgretolato anche ieri. Stavolta gli errori sono iniziati già prima della gara, con le decisioni di Spalletti, passato dalla difesa a tre a quella a quattro proprio contro il tridente napoletano. Non è stato tanto il numero, quanto la scelta degli interpreti a causare gli scompensi: Rüdiger, Manolas, Fazio e Juan Jesus, ovvero quattro difensori marcatori, nessuno con attitudini alla spinta, al gioco offensivo, nessuno che attaccava gli esterni napoletani, solo Rüdiger ci provava avendo già ricoperto (non di frequente) quel ruolo. Non a caso dopo meno di un’ora Spalletti si è accorto dell’errore e ha cercato di rimediare togliendo il disastroso Fazio per spostare Rüdiger al centro e mettere Bruno Peres sulla fascia destra. L’altro errore del tecnico è stato quello di preferire l’evanescente El Shaarawy a Salah: quando è avvenuto il cambio, la Roma è diventata più pericolosa.

I COLPI DI MERTENS – Il primo tempo è stato assai povero, gli errori in uscita erano incredibili visti i giocatori in campo: appena il 74 per cento di passaggi riusciti per la Roma, il 77 per il Napoli. Al 45′ il migliore in campo era l’arbitro Banti… Roma lenta, Napoli poco brillante. C’è stato un solo tiro in porta per parte: quello di Nainggolan è stato bloccato a terra da Reina, quello di Mertens invece ha scavalcato Szczesny, uscito con un attimo di ritardo. Su quel gol, tuttavia, è stato Fazio a combinare il primo patatrac della sua gara. Hamsik ha ricevuto palla in piena libertà (Strootman era troppo avanti, De Rossi troppo indietro), ha infilato la palla nel corridoio che il passo in avanti (a palla scoperta, ma dai!) di Fazio ha trasformato in una voragine, tocco sotto di Mertens e Napoli in vantaggio. Era il 26′. Reazione della Roma pari a zero.

LA ROMA A PASSEGGIO – Dopo 5′ del secondo tempo, il Napoli ha colpito ancora, in contropiede, grazie a un doppio regalo di Fazio: palla regalata a Callejon, da lì Rog, Hamsik, Insigne a sinistra in un baleno, cross sul secondo palo dove Mertens aspettava la palla essendosi staccato da Fazio. Come contro la Lazio, lo squilibrio della Roma era pesante e si univa a una condizione atletica in pieno deficit. Il ritorno di Nainggolan nel mondo degli umani dopo essere stato protagonista nel mondo degli animali (cit. Spalletti) faceva capire quanta fosse la difficoltà dei giallorossi a contrastare i rapidi contropiedi napoletani. La Roma aveva riposato un giorno in meno, ma non si può spiegare solo con questo il sabato a passeggio di De Rossi, Strootman e dello stesso Nainggolan. Solo Perotti, uno dei meno usurati, attaccava e sfondava a sinistra.

IL CONTROPIEDE E I PALI – Il Napoli aveva le stesse praterie della Lazio di mercoledì scorso e come la Lazio ha sbagliato troppo nella rifinitura e nella conclusione, consentendo alla Roma di crederci. Salah ha centrato il primo palo, Strootman ha segnato su assist strepitoso di Perotti, e Reina in pieno recupero ha messo sulla traversa un tiro dello stesso Perotti deviato da Koulibaly. Restava alla fine una sola consolazione alla Roma: il gol di Strootman l’ha lasciata in vantaggio sul Napoli negli scontri diretti (aveva vinto 3-1 al San Paolo), chissà, magari potrà essere utile alla fine.

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