Altro che tifosi antisemiti. I veri razzisti stanno a sinistra

Il Tempo (E.Salvatori) – Una relazione del 2016 intitolata «UN Non-Governmental Organizations (NGOs): Inciting Hatred, Antisemitism and Violence from the World Stage» (Le Organizzazioni Non Governative delle Nazioni Unite (ONG) incitano all’odio, all’antisemitismo e alla violenza nel mondo) e redatta da Human Rights Voices e dall’Istituto Touro sui diritti umani e l’Olocausto, accusa l’Onu di «permettere ai suoi gruppi di diffondere l’odio, incoraggiare il terrorismo e promuovere la distruzione dello Stato ebraico dalla scena mondiale». Rapporto allarmante, che si apre ricordando che queste organizzazioni sarebbero «obbligate a promuovere la Carta delle Nazioni Unite» quando invece ne violano i principi fondamentali, divulgando espressamente una propaganda antisemita. Una avversione contro il popolo ebraico che non si limita all’attivismo anti-israeliano quindi, ma fatto di una retorica che comprende, ad esempio, le teorie della cospirazione sul controllo giudaico dei media. Teoria sostenuta dal Meezaan Center for Human Rights, (consultabile all’indirizzo http://www.humanrightsvoices.org/) centro appartentente al Consiglio economico e sociale dell’Onu (Ecosoc). Un’altra di queste Ong, la World Vision, sembra sia stata direttamente coinvolta nel conflitto israelo-palestinese. Il suo direttore infatti è stato arrestato in Israele con l’accusa di «aver speso decine di milioni di dollari a sostegno delle operazioni terroristiche di Hamas» (Movimento della resistenza islamica). «Ma le Nazioni Unite non hanno preso alcun provvedimento», osserva la relazione, aggiungendo che «World Vision mantiene ancora il suo accreditamento e la sua capacità di partecipare pienamente alle attività delle delle Nazioni Unite». L’Onu, dunque, «riconosce organizzazioni che sostengono la distruzione di un suo Stato membro, lo stato d’Israele». Questa l’accusa di Human Rights Voices e Touro Institute. Obiettivo a volte fin troppo chiaro, come nel caso dell’Organizzazione internazionale per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (Eaford) che ha scritto: «…Il mondo si trova ad affrontare l’emergere di un nuovo tipo di nazismo…Il sionismo, con i suoi principi etnici e razzisti disumani, con i suoi schemi diabolici che generano caos in tutto il mondo, con i suoi piani pericolosi di dominazione…con il suo polpo bestiale che ha quasi un ruolo decisivo nel dirigere le politiche dei più grandi paesi del mondo, non può essere considerato una minaccia per questa regione da solo ma per tutto il mondo…È deprimente che la resistenza europea alle politiche e all’occupazione naziste sia stata glorificata, mentre la resistenza palestinese sia descritta come terrorismo». Un linguaggio esplicito dunque, che paragona Israele alla Germania nazista, ridimensionando gli orrori dell’Olocausto e negando la legittimità all’autodeterminazione del popolo ebraico. «Una retorica pericolosa», chiosa il rapporto, «che ha l’effetto di mettere milioni di israeliani e di ebrei in pericolo grave, perpetuando conflitti regionali e minando la credibilità delle Nazioni Unite».

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