Altobelli a PR: “Di Francesco sta dimostrando di essere un allenatore competitivo. La Nazionale italiana va meritata”

Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – La Nazionale italiana, e il movimento calcistico, non stanno vivendo un grande momento: dall’eliminazione contro la Svezia, che non ha permesso agli Azzurri di andare a Russia 2018, alla recente sconfitta contro l’Argentina. Di questo, ed anche di campionato, ha parlato Alessandro “SpilloAltobelli, intervistato dalla nostra redazione. Queste le sue parole a Pagine Romaniste:

La crisi della Nazionale sembra essere senza fine…
Se guardiamo il risultato delle ultime partite, cioè quello contro la Svezia e soprattutto quello contro l’Argentina, dobbiamo parlare di un’Italia in crisi però non vorrei farmi del male tutte le volte che sembra che siamo l’ultima nazione che non sa giocare a calcio, che sembra che non ci siamo più giocatori veri. Abbiamo dei ragazzi importanti e forti. Per quanto riguarda le qualificazioni ai Mondiali siamo capitati in un girone dove c’era la Spagna quindi era prevedibile che arrivasse dietro. Non è stato un fallimento, poi abbiamo perso con la Spagna dove abbiamo subito un po’ troppo. Abbiamo sbagliato clamorosamente la partita con la Svezia perché forse anche l’allenatore ci ha messo del suo, ma ripartiamo tutti compatti e uniti con la speranza e consapevolezza che abbiamo dei buoni giocatori. Che cosa pensavamo contro l’Argentina dove è arrivato il nuovo allenatore, bravo, che conosce il calcio? Che magari in sei giorni cambia tutto? No, non cambia niente in sei giorni. Ci vuole tempo, dobbiamo avere fiducia nell’allenatore, nei giocatori perché l’Italia ha sempre avuto dei giocatori forti.

Ventura ha avuto fiducia fino alle fine. Ha fallito il progetto giovani, da lì deve ripartire Di Biagio…
Ventura ormai è acqua passata, ha sbagliato le partite con la Svezia, andata e ritorno, ha fatto delle scelte sbagliate e quindi abbiamo pagato e stiamo pagando. Siamo ripartiti da Di Biagio e abbiamo visto che ha chiamato giocatori nuovi e vecchi. C’è un mix che secondo me va bene. Ci sono delle amichevoli da fare, ma io darei fiducia ad un allenatore che magari parte per fare delle amichevoli. Di Biagio può equivalere a tanti altri allenatori. Prima si parte con un progetto serio e al ungo termine e prima vedremo dei risultati e bel gioco.

Come si può tornare all’Italia dell’82 o del 2006? Che cosa manca a questa Nazionale o al movimento?
Non manca niente. Manca solo un po’ di autostima da parte dei giocatori, un po’ di calore della gente verso i giocatori che vanno in Nazionale e soprattutto deve essere un punto di arrivo e no che un calciatore fa 15 minuti la domenica e poi dopo una settimana lo vogliono tutti. Ci vuole un percorso, esperienza, solo così si può mettere in piedi una Nazionale che dia soddisfazione. Per andare in Nazionale un giocatore deve dimostrare di meritarla.

Il campionato, la “sua” Inter va ad alti e bassi con Spalletti che a Roma ha fatto parlare di sè sia nel bene sia nel male…
Spalletti a Roma ha fatto dei buoni risultati. All’Inter sta facendo più di quello che magari la squadra può dare. Fino a dicembre siamo stati in testa alla classifica poi i valori alla fine vengono sempre fuori. Stiamo soffrendo, l’obiettivo è quello di arrivare al quarto posto e ci sono ancora delle partite dove l’Inter ha tutte le possibilità di qualificarsi in Champions.

A Roma al posto di Spalletti è arrivato Di Francesco. Che opinione ha del mister abruzzese?
Ho fatto un corso con lui a Coverciano ed era già uno dei migliori. Poi ha avuto delle belle esperienze, a Sassuolo ha fatto bene, a Roma è partito bene poi si è fermato un attimo, ma adesso sta dimostrando di essere un allenatore competitivo e di avere in mano la squadra e gli sta trasmettendo il giocare bene. Attraverso il bel gioco vengono i risultati. La Roma è diventata una bella realtà anche con Di Francesco.

Un pronostico secco su chi va in Champions League?
Juve e Napoli sicuri. Poi mi auguro Inter e non so.

Vierchowod ha detto che lei è stato un precursore di Van Basten. Quanto fa piacere ricevere questi complimenti?
E’ stato uno dei migliori difensori italiani, era completo: veloce, tosto, era dura. Quando dice che ero come Van Basten perché ero completo: sinistro, destro, dribbling, forte di testa. Mi apprezza per quello, lo ringrazio come Sergio Brio che come tutti quelli che hanno avuto modo di marcarmi oppure di vedermi giocare. Fa molto piacere.

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