La folle estate degli allenatori

Corriere dello Sport (F. Zara) – Più che nozioni tattiche, il buon allenatore in questa fase di gestione della pandemia dovrà trasmettere ai giocatori sicurezza e serenità. Nei campi di allenamento di Serie A in questi giorni si presentano professionisti dai 18 ai 35 anni che escono da un periodo buio e devono ritrovare se stessi per prima cosa. L’allenatore dunque deve essere anche psicologo, motivatore e confessore oltre che tattico, preparatore atletico e aggregatore. Nel pratico sarà dunque complicato per gli allenatori gestire i fisici dei propri atleti per non sforzarli eccessivamente dopo il lungo stop. La situazione più difficile sarà però quella legata al trattamento dei giocatori che hanno avuto il virus, poiché non si conoscono ancora gli effetti post-contagio. Un aspetto pratico di non banale gestione sarà anche quello delle tante partite ravvicinate con alte temperature, ma qui potrebbe venire incontro la possibilità delle 5 sostituzioni, che permetterebbe rotazioni più ampie anche a partita in corso.

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