Spalletti: “Difficilmente ho trovato una squadra di ragazzi così precisi ed ordinati”, Alisson: “Spero di ricambiare il calore dei tifosi, dando loro molte soddisfazioni. Ho fatto la scelta giusta”, Mario Rui: “Roma? Sensazioni uniche. Sogno di giocare in nazionale”, Strootman: “Non dimentico l’affetto dei tifosi” – FOTO

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Pagine Romaniste (F.Biafora)AlissonMario Rui, Strootman e Spalletti sono i protagonisti di una serata con i tifosi giallorossi nel ritiro di Pinzolo. Queste le parole dei giocatori e del mister della Roma nel corso dell’evento:

SPALLETTI:

I giocatori sono dei ragazzi seri, difficilmente ho trovato una squadra di ragazzi così precisi ed ordinati. Nel trasferire questo entusiasmo c’è rischio, ma questi ragazzi ricevono ed assorbono tutto questo amore e affetto, ma rimangono quelli con una responsabilità importante da portare avanti verso tutta questa gente. Trasferiscono questo abbraccio giornaliero sul campo nella maniera corretta. Hanno sviluppato la partita di oggi nella maniera corretta, ci sono segnali di serietà e professionalità. Si vede che sanno con chi hanno a che fare. Io ho trovato tutto fatto, non ho tracciato niente, tento di fare il mio lavoro affinché poi ci siano i connotati di squadra. Non devo dire loro che devono fare individualmente, lo sanno meglio di me, devo dare indicazioni sullo stare insieme, sull’essere squadra, si tratta di concetti e di modo di ragionare di gruppo. Io non posso dire a Strootman come calciare una palla, la calcia meglio lui, gli dico quando calciarla. Kevin? Lui sapeva come uscire dall’infortunio, poi ci vuole anche fortuna, il trasporto del carattere, che lui ha, è fondamentale“.

STROOTMAN:

Quando stavo ho visto l’affetto dei tifosi ho avuto la forza di tornare, è una cosa speciale. L’affetto che c’è a Roma non c’è tutti i club, si è visto con me e Castan, non dimentico mai i gesti dei tifosi nei miei confronti, che mi hanno dato tanto sostegno, vi ringrazio per questo“.

ALISSON:

Scusate se non parlo italiano, sto imparando. Sono una persona tranquilla. Ringrazio il mister per le parole di elogio che ha espresso nei miei confronti. Lavoro sin da piccolo per raggiungere i miei obiettivi. Sono molto felice di essere qui, già sento il calore della tifoseria, spero di ricambiare questo affetto dando loro molte soddisfazioni. Il primo pensiero prima di venire è stato quello che andavo incontro ad un cambiamento importante, si cambia la propria routine, ho parlato con la mia famiglia, in particolare con mio fratello che ha esperienza nel calcio e mi ha detto di esser tranquillo. La Roma è il mio secondo club perché da quando ho 10 anni ho militato solo nell’Internacional. Per me e la mia famiglia inizia una nuova vita e non vedo l’ora di cominciare. Cosa si dice della Roma in Brasile? Totti… Ma anche De Rossi, De Sanctis oltre a vecchie leggende come Cafu, ho lavorato con lui Nazionale, faceva l’allenatore in seconda. Maglia 19? Numero che non significa nulla di speciale. Ho percepito subito dall’aeroporto il calore e l’affetto dei tifosi, è importante per una squadra nel quotidiano. Tutti insieme potremo raggiungere i nostri obiettivi“.

MARIO RUI:

Sono molto stanco ora. Sensazioni con la Roma? Veramente belle ed uniche. Mi sto adattando a una nuova realtà vengo da un mondo diverso, spero possa piacermi ancora di più. La scelta del numero 22? Senza motivo, l’ho preso perché era disponibile. Nazionale? Un obiettivo che ho in testa, rappresentare il mio Paese lo è, sarebbe un sogno. Conoscevo Paredes e Skorupski che hanno giocato con me all’Empoli. Di Paredes posso parlare solo bene, ho visto tutto quello che è riuscito a fare, tra qualche anno diventerà tra i più forti, è un giocatore immenso. Io parlo toscano? Non me ne accorgo, ma dopo tre anni a Empoli posso aver preso qualcosa. Mario Rui è il nome, Silva Duarte il cognome“.

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