Alisson: “Chapecoense? Quello dell’incidente è stato il giorno più brutto della mia vita. La partita è un piccolo gesto per andare avanti” – VIDEO

Il portiere della Roma Alisson Becker, ha parlato della sfida amichevole contro la Chapecoense in programma questa sera allo stadio Olimpico. Il match, organizzato a scopo benefico dalla società giallorossa, sarà di aiuto alla società verdeoro per iniziare a ricostruirsi, dopo il disastro aereo dello scorso novembre. Queste le parole di Alisson a Roma Tv:

Proveremo una grande emozione, principalmente noi brasiliani che abbiamo vissuto questo momento difficile delle nostre vite con la perdita dei nostri amici, compagni e calciatori. Questa partita sarà una bella partita anche per aiutare le famiglie e tutti coloro che sono vicini alle vittime dell’incidente. Adesso è un momento in cui loro hanno bisogno dell’aiuto di tutti e di tutti noi calciatori che viviamo questo scenario del calcioPosso dire che sia stato il giorno più brutto della mia vita, mi sono svegliato con quella notizia. Io quando mi sveglio guardo sempre il mio telefono per vedere le notizie visto che in Brasile c’è questa differenza di fuso orario. E subito ho pensato ai miei amici e ai miei ex compagni di squadra. Ho pensato subito a Ruschel e Follman, che anche lui è un portiere. Ho parlato con entrambi ma mai dell’incidente. E’ una cosa su cui non c’è niente da dire, bisogna soltanto trovare un modo di farli spingere in avanti. Loro lo stanno facendo questo, stanno vivendo le proprie vite e sono dei miracoli di Dio, almeno io penso questo. Sarà un onore abbracciare loro due in questa partita. E’ una tragedia che ha unito il paese, tutti avevano lo stesso sentimento. Il mondo anche aveva lo stesso sentimento e il mondo accompagnerà questa partita, noi contro la Chapecoense, come ha fatto anche in occasione della partita contro il Barcellona. Sarà una partita per le famiglie e per la ChapecoensePenso che questo piccolo gesto possa dare un aiuto, è un gesto molto importante per fargli andare in avanti anche perché la vita deve proseguire“.

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