Al Real bastano 4 minuti. La Roma prima spreca poi si deve arrendere

La Stampa (G.Buccheri) – L’impresa, o il quasi miracolo, rimane nei sogni dei tifosi giallorossi, ma ora che la sfida di Madrid è finita con il Real ai quarti di Champions, rimane sullo sfondo una domanda senza risposta: cosa sarebbe diventata la contesa se la Roma avesse messo a segno una delle palle gol create in avvio o quella ad inizio ripresa sullo 0 a 0? Fallendo sotto porta è evidente come l’impresa, o il quasi miracolo di ribaltare il ko dell’Olimpico (si ripartiva dal 2 a 0 per gli spagnoli) si sia trasformato in una missione impossibile da compiere. La strategia giallorossa aveva trovato il suo punto di svolta: Salah si divora il campo sulla destra, El Shaarawy fa velo e sui piedi di Dzeko cade l’occasione della vita. Verdetto? Il bosniaco stona ed il coro si scoraggia: l’attaccante si scopre libero nel cuore dell’area avversaria, ma centra i cartelloni pubblicitari. Tutto al vento, dunque. Anche la possibilità di mettere pressione dopo appena un quarto d’ora ai fuoriserie di casa. La Roma, nel primo tempo, ha anche una seconda occasione, ma, stavolta, è il furetto Salah a sprecare davanti a Navas.

Senza paura Spalletti non ha paura e la sua squadra lo segue. Peccato, però, per la poca convinzione romanista ogni qualvolta c’è una ripartenza da far valere: con una determinazione diversa, forse, l’avvio avrebbe regalato ai giallorossi qualche bottino. Il Real non sembra avere un gioco, anzi. Vive degli scatti, vincenti, dei suoi tenori e, spessissimo, sceglie la soluzione del tiro da fuori proprio per mancanza di idee e ritmo. Il Santiago Bernabeu chiede un gioco ai suoi ragazzi, ma la risposta che arriva dal campo sulle tribune non è esaltante.

Cristiano implacabile – Nella seconda parte del duello esce fuori il Real per la semplice ragione che la Roma non può mantenere lo stesso equilibrio, frutto di uno sforzo fisico e mentale non indifferente. Ma, seppur in difficoltà, è ancora una volta la squadra giallorossa a ritrovarsi davanti a Navas: Salah sbaglia sul più bello, ma sarebbe ingeneroso puntare l’indice contro l’egiziano, il vero grimaldello delle avanzate romaniste. Così, ecco la zampata di Cristiano Ronaldo per il vantaggio: CR7 anticipa Manolas e realizza il suo gol numero 40 in stagione, il 13º in questa Champions League. La Roma si sgonfia ed esce dal ring: troppo pesante il fardello delle occasioni, anche clamorose (alla fine saranno ben 5 totali), per non piegare la resistenza morale del gruppo arrivato dalla Capitale.

Tutti in piedi per Totti – In quattro minuti gli spagnoli scappano sul 2 a 0 (raddoppio di James Rodriguez) e rischiano di dilagare. Entra Totti: lo stadio mito applaude. L’ultimo sussulto è un palo di Perotti sui titoli di coda.


PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti