La Gazzetta dello Sport (D. Longo) – Stop ai gol fantasma, basta con le polemiche e i dubbi, non soltanto nella fase finale dei Mondiali, ma anche nelle partite di qualificazione. La decisione di estendere la GoalLine Technology, già utilizzata con successo l’estate scorsa a Brasile 2014 — quando nella partita FranciaHonduras portò alla concessione di un gol ai francesi con il pallone che aveva effettivamente superato la linea di porta — è stata annunciata ieri a Ginevra dalla Fifa al termine di una riunione nel corso della quale sono state adottate varie misure che riguardano diversi aspetti del gioco.
D’ACCORDO La più importante riguarda appunto l’estensione dell’«occhio di falco» alle partite di qualificazione a Russia 2018. L’unica condizione è che le federazioni dei due paesi che si devono affrontare si mettano d’accordo e lo comunichino in forma scritta, prima del match, alla stessa Fifa. Questa estensione è figlia del successo che la Goal Line Technology ha fatto registrare non soltanto al Mondiale del 2014, ma anche, per esempio, nella Premier League inglese, dove è in uso da questa stagione ed è stata già preziosa per sbrogliare qualche situazione dubbia. In Italia il debutto avverrà in occasione della finale di Coppa Italia del 7 giugno a Roma tra Juventus e Lazio.
TIME OUT E SOSPENSIONE Tra le altre decisioni della Fifa c’è la possibilità del cosiddetto timeout ambientale, vale a dire la pausa che le due squadre possono chiedere al direttore di gara in caso di temperatura elevata, per permettere ai giocatori di bere e rinfrescarsi. Altra decisione rilevante riguarda i casi di sospensione di un incontro: come già avviene a livello di club, anche nel caso di partite tra nazionali, l’incontro sospeso verrà ripreso dal minuto dell’interruzione e non rigiocato dall’inizio. Giro di vite, inoltre, sul divieto di fumo negli impianti, non più limitato solo al bordo campo ma esteso agli spogliatoi. Infine, sono in arrivo regole più rigide per il riconoscimento dei vari giocatori prima delle partite delle nazionali: già il giorno prima degli incontri i dirigenti delle federazioni dovranno mostrare passaporti validi ai delegati Fifa presenti nelle varie sedi. Un provvedimento resosi necessario dopo i problemi accaduti nelle gare di qualificazioni della zona africana al Mondiale brasiliano, con giocatori di squadre come Togo, Burkina Faso, Etiopia, Liberia, Gabon e Sudan, mandati in campo pur non avendo con sé documenti validi.

