L’AIC all’attacco: “No a forzature”

Corriere dello Sport (A.Ramazzotti) – Dopo Tommasi e Calcagno l’AIC si fa sentire attraverso Daniele Gastaldello, membro del direttivo: “Finire questo campionato è una forzatura perchè si va incontro a rischi incredibili. Scendere in campo alle 16,30 per esempio è scandaloso perchè non siamo macchine, ma essere umani. Nel resto d’Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia“. L’AIC ora aspetta la versione validata dal CTS del protocollo, ma il clima non è idilliaco. Non si faranno sconti a Lega e FIGC, ma non ci saranno scioperi: per scendere in campo i calciatori pretenderanno il rispetto alla lettera delle regole. Oggi la FIFA farà il punto sulla situazione contratti, ma è da escludere che possa tirare fuori una normativa che risolva tutti i casi. Qui conteranno i rapporti tra club e dipendenti. Ad esempio per Petagna serve l’ok di De Laurentiis, altrimenti il giocatori si trasferirà al Napoli dopo il 30 giugno.

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