Stadio Roma, accordo con Parnasi. Zanzi: “Si farà entro il 2017”. Totti: “Sogno che diventa realtà”. Alemanno: “Non sarà speculazione edilizia”

A Orlando, nel centro sportivo Espn, dove la Roma è impegnata nella tournée invernale, è andata in scena la conferenza stampa a margine dell‘accordo raggiunto tra la società giallorossa ed il costruttore Luca Parnasi per la realizzazione del nuovo stadio nell’area di Tor di Valle. Presenti il Global CEO Italo Zanzi, il presidente James Pallotta, Parnasi e Francesco Totti. In collegamento da Trigoria sono intervenuti l’a.d. Fenucci e il sindaco capitolino Gianni Alemanno.

Italo Zanzi: “Siamo felici di dare un annuncio storico. Roma è una città di stadi, dal Colosseo all’Olimpico. Con l’annuncio odierno è un passo significiativo per dare una casa alla Roma. C’è ancora molto lavoro da fare, altri dettagli verranno resi noti nei prossimi mesi. Lo stadio sarà a Tor di Valle, la sede individuata come il risultato di un processo decisionale al quale ha partecipato Cushman e Wakefield. Puntiamo a inaugurarlo entro la stagione 2016/17, avrà 50/60000 posti, sufficienti per ospitare una finale di Champions League”.

James Pallotta: “E’ una giornata speciale per i tifosi e per la città di Roma. L’annuncio di oggi rientra nel piano di voler rendere un club di grande livello. E’ stato un processo lungo ma ben svolto nel corso dell’ultimo anno, è un segnale di fiducia anche nei confonti dell’Italia e della sua economia. Siamo stati fortunati a incontrare un partner speciale come Luca Parnasi. Il primo criterio era dotare la società di un management all’altezza. Obiettivo che è stato raggiunto con Baldini, Sabatini, Fenucci e ora Zanzi. Come è stato detto da Totti, la Roma e i tifosi meritavano un proprio stadio, si è trattato di innescare un circolo virtuoso. Spero che Francesco segni il primo gol nel nuovo stadio”.

Luca Parnasi: “Realizzo un sogno. Sono orgoglioso e onorato di essere qui. E’ un progetto di importanza vitale per Roma, nel momento in cui l’Italia vive una crisi economica. Vi saranno risvolti occupazionali importanti. un ringraziamento va alle istituzioni che hanno dato un segnale importante: anche in Italia si possono dare vita a progetti di questa importanza. Non resta che rimboccarci le maniche, sono sicuro che sarà un bel lavoro”.

Francesco Totti: “I tifosi meritano uno stadio di proprietà, per centrare obiettivi importanti. Penso sia doveroso averlo. Da Capitano ringrazio Parnasi e Pallotta per uno splendido sogno che presto realizzeremo”.

Di seguito riportiamo gli interventi dalla sala stampa del Fulvio Bernardini:

Claudio Fenucci: “Non esiste un modello di stadio che può essere adottato, sarà del tutto nuovo e non ci saranno modelli d’ispirazione, sotto il profilo economico e architettonico. L’esperienza dimostra che il fatturato aumenta dal 30 al 200%, dipende al tipo di stadio e dai posti ‘premium’, ma l’incremento è certo. Sui costi siamo in una fase embrionale, non li posso quantificare. Dipende dallo stadio che si vuole costruire e dalle facilities che ospiterà. Vediamo sempre gli stadi come fattori economici, ma è anche un fattore culturale: si recuperano i tifosi. Abbiamo meno tifosi di 15 anni fa, e non è colpa solo della televisione. Costruire impianti nuovi e confortevoli, rendere la gara importante ma non centrale per la permanenza allo stadio del tifosi.. Guardiamolo anche sotto questo profilo. Il nome? C’è la possibilità di cedere i diritti, è una strada che intraprenderemo anche per coinvolgere investitori terzi. Per quanto ci riguarda abbiamo indicato i tempi perchè siamo convinti di farcela, anche senza legge sugli stadi che ritengo un’opportunità persa, dava solo certezza dei tempi di realizzazione. Tempi stretti, ma ambiziosi. E’ un’opportunità unica e storica per tutti, per attrarre investitori anche per progetti estranei al calcio. La scelta è stata fatta in un ambito urbanistico certo, non credo che un cambio di guardia in Campidoglio possa pregiudicarne la realizzazione. Gli stadi sono sempre stati realizzati con un mix di investimenti pubblici e privati. Non trovo niente di strano che ci siano perequazioni immobiliare a compensare la costruzione dello stadio. Senza che questo porti a speculazioni, che non hanno nulla a che fare. Gli aspetti idro-geologici verranno valutati al momento del progetto. Parte di quell’area diventerà di proprietà della Roma, si inserisce in un progetto più ampio”.

Gianni Alemanno: “Il problema è quando non vengono fatti i progetti. Il parere vincolante del XII Municipio era previsto anche prima del progetto dello Stadio. Si faranno tutti questi interventi per migliorare l’area, che sarà riqualificata con l’onere dello Stadio. C’è la garanzia di un miglioramento notevole, la garanzia è massima e prevedono che queste trasformazioni strutturali precedano. Con un sindaco nuovo come sarà? E’ necessario che resti io… Le espansioni edilizie erano già previste dal piano regolatore, oggi si finalizza la realtà stadio ma tutto il resto era già stato stabilito dalla precedente amministrazione. non ci sarà alcun carico urbanistico in più, non ci saranno speculazioni edilizie. La data? E’ ambiziosa ma fattibile, è una realtà a portata di mano. Chiaramente con l’aspetto elettorale ci dovrebbe essere un’interruzione, ma lavoreremo a testa bassa su questo. A parte la battuta che ho fatto prima, nessuno dei miei avversari si permetterà di andare contro allo Stadio. Dopo una lunga istruttoria la collocazione urbanistica è di rilievo per la città. non si tratta di un’area agricola, ma di un’area fortemente degradata che verrebbe riqualificata. Sull’ippodromo metteremo nella convenzione con il privato anche la possibilità di costruire un nuovo ippodromo al Pescaccio, più moderno di quello di Tor di Valle, ma questà è solo un’ipotesi. Ci sarà un contributo urbanistico straordinario, connesso a tutto l’intervento. Ogni volta che facciamo un’operazione urbanistica la città ci guadagna sempre, ci sono oneri urbanistici previsti che sono tra i più pesanti in Italia per resa rispetto all’intervento. Sull’ansa del Tevere, l’area è limitrofa all’ippodromo e si tratta di riadattare le forme di tutela che erano presenti. Lì c’è un depuratore a cielo aperto. Ci dovrà essere il progetto prima, ma ci sono ampie garanzie: la città ci guadagna”.

 

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