Abreu: “Rigore e disciplina, ecco chi è Fonseca”

Marco Abreu, procuratore che ha avuto un ruolo determinante nella carriera di Paulo Fonseca, conosce il portoghese dal 2011 e ha curato il suo trasferimento in Italia. Fu proprio Abreu ad offrirgli la prima opportunità da professionista, quando era ds del Deportivo des Alves, mentre lui era il tecnico di una squadra di dilettanti. Queste le sue parole sull’attuale allenatore giallorosso al Corriere dello Sport:

Cosa lo colpì di Fonseca?
L’onestà, fu molto diretto. Ci disse subito quali erano i giocatori che andavano bene e quelli che voleva cambiare. Paulo vuole lavorare nelle condizioni ideali, sapeva che c’erano i presupposti per fare bene. Un uomo semplice e umile, ma allo stesso tempo con capacità e carisma. Quella è stata una delle migliori stagioni del nostro club. L’anno successivo passò al Pacos de Ferreira, io rimasi dirigente al Deportivo, ma restammo amici. Poi Paulo è andato al porto ed è tornato al Pacos de Ferreira, quindi al Braga, dove ha vinto la Coppa del Portogallo che il Braga non conquistava da 50 anni.

Quando è arrivata la chiamata dalla Roma?
Credo alla fine di maggio, o al massimo i primi di giugno. I campionati erano finiti. C’erano altri club che lo cercavano e aveva un altro anno di contratto. Avevo incontrato altri club che giocavano la Champions League. Vedevo dirigenti e lo informavo. Quando lo ha cercato la Roma, Paulo ha voluto gestire personalmente la trattativa e ha voluto partecipare all’incontro che si è svolto a Madrid. Eravamo io, lui, Fienga e Petrachi. Ci trovammo a pranzo e mi accorsi che ci fu subito empatia tra Paulo e Petrachi. Si trovarono subito d’accordo sulla necessità di programmare un lavoro duro, nell’imporre subito rigore e regole.

Fonseca ha rinunciato a dei soldi per allenare la Roma
Il giorno dopo si è messo subito a studiare la Roma. Gli è piaciuto il progetto, ha voluto fortemente la Roma per la storia e la grandezza della società. Non per i soldi: aveva condizioni molto più vantaggiose allo Shakhtar, dove guadagnava quasi il doppio, e non ha preso in considerazione altre offerte più vantaggiose di club spagnoli, inglesi e francesi. Il fatto che la Roma non conquista un trofeo da tanto tempo è uno stimolo in più. Ha detto che non se ne andrà fino a quando non vincerà qualcosa.

È vero che Paulo ha chiamato personalmente i giocatori acquistati dalla Roma?
Sì. Credo che abbia parlato anche con Smalling, è soddisfatto del suo arrivo. Paulo ha sempre agito in sintonia con Petrachi ed è sceso in campo per dare il suo contributo in sede di campagna acquisti. Anche per fare rinnovare Dzeko, Zaniolo, Under. A questi calciatori ha fatto capire che era importante restare insieme per provare a vincere qualcosa, ha stabilito un buon rapporto con loro.

Chi farà giocare domenica?
Devi chiedere a lui… Da quello che ho visto domenica scorsa nella sfida contro il Genoa, la manovra offensiva ha funzionato, sta lavorando per migliorare le cose che hanno funzionato meno. Per cambiare ci vuole pazienza. Fonseca vuole rigore e disciplina. I giocatori hanno dato grande disponibilità per lavorare duramente, questo è importante.

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