Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Camberwell, Greenwich e Goodmayes. Abraham, Smalling e Maitland–Niles. Tre “lads” della Greater London che si sono ritrovati a Roma, per la felicità di José Mourinho. La prima dei tre londinesi tutti in campo in un colpo solo non era andata benissimo: il 3-4 contro la Juve, facendosi rimontare dal 3-1. Maitland-Niles era appena sceso dall’aereo, Smalling e Abraham dovevano ancora fargli da Ciceroni.
Contro l’Empoli, invece, Abraham ha fatto il fenomeno, Smalling è stato (come gli capita spesso) il migliore tra i difensori e Maitland–Niles ha aiutato la squadra giocando da esterno a centrocampo e sulla fascia del suo piede “debole”, quella sinistra. Senza problemi o lamentele. Mou si fida di loro perché è convinto che, a parità di qualità, chi viene dalla Premier League a un 25% in più a livello di aggressività e ritmo. E lui vuole ridisegnare la Roma del futuro su queste caratteristiche.
Ruotano i suoi compagni di reparto, può cambiare il modulo dal 4-2-3-1 al 3-5-2 ma Abraham è sempre il centro di gravità permanente dell’attacco. La coppia con Zaniolo è la più performante, soprattutto in trasferta e contro squadre che giocano e lasciano giocare. Le vittorie contro Atalanta e Empoli sono sicuramente le migliori partite della stagione.
Smalling è, in difesa, quello che Abraham è per l’attacco: il calciatore che, se sta bene, è imprescindibile. Sia nella difesa a quattro che in quella a tre, come a Empoli. L’importante, per Chris, è ritrovare la continuità dopo qualche infortunio di troppo e la quarantena. Nella sua prima stagione alla Roma, Smalling è stato tra i tre migliori difensori del campionato. Poi qualche stop di troppo, ma la qualità è quella.
Maitland–Niles, l’ultimo arrivato, ha portato in dote la sua duttilità. In tre partite sotto la gestione Mourinho ha giocato terzino destro e sinistro nella difesa a 4 ed esterno di centrocampo a sinistra. Come ha detto lo Special One, è con giocatori così che si possono avere alternative in campo e in panchina.
