A Petagna il primo round. Con la Roma tocca a lui

La Gazzetta dello Sport (M.Spini)Petagna o Cornelius: là davanti si rivede un ballottaggio. Una situazione che, in casa Atalanta, mancava da un bel po’ di tempo: nello scorso campionato, in fondo, non c’è mai stata storia e Andrea Petagna è stato l’unico padrone della maglia da centravanti. Proprio lui che era arrivato come ultima ruota del carro ma che, nel giro di poche settimane, si era innalzato al ruolo di titolare inamovibile, prima punta perfetta per il gioco gasperiniano. In poco tempo, il colpo di mercato Paloschi e il redivivo Pinilla si erano accomodati in panchina, insieme all’oggetto misterioso Pesic, uscendo da una rotazione che, semplicemente, non era mai realmente esistita.

NUOVO BALLOTTAGGIO – Oggi, però, qualcosa è cambiato, anzi molto. Non perché Petagna abbia abbassato i propri standard, ma semmai perché l’Atalanta dispone di una maggiore scelta: non tanto a livello numerico, quanto semmai attitudinale, se è vero che le caratteristiche dei nuovi arrivati sembrano meglio rispondere alle esigenze di Gasperini. Risultato: l’Atalanta non ha più un solo attaccante titolare, ma almeno due, perché Andreas Cornelius, nel precampionato, si è dimostrato all’altezza della situazione e scalpita per trovare spazio, minuti e gol. Un dualismo che sembra una risorsa più che un freno: in una stagione lunga e logorante, con il fronte europeo da non trascurare, la squadra bergamasca non poteva permettersi di contare su un solo, effettivo, attaccante di ruolo. Era riuscita a farlo lo scorso anno, è vero, ma senza l’Europa League e con un Petagna arrivato al rush finale in pieno debito d’ossigeno, spremuto da un impegno non stop. A beneficiare di un impiego più misurato potrebbe essere lo stesso ex milanista, che, con una maggiore freschezza atletica, mira a migliorare i suoi standard realizzativi, dopo un girone di ritorno costellato da una lunga astinenza (non segna in A da gennaio, quasi sette mesi).

PETAGNA IN VANTAGGIO – Andrea contro Andreas, dunque: due giocatori con caratteristiche simili, giovani (l’ex Copenaghen, classe ’93, ha due anni in più del compagno), forti fisicamente e utili alla squadra. Il lavoro di Petagna difficilmente potrà essere pareggiato dal danese, che però sembra mostrare una maggiore confidenza con la porta avversaria: oltretutto, il nuovo acquisto, a differenza del collega (arrivato in ritardo a causa della vacanza post Europeo Under 21), ha svolto l’intera preparazione. Il ballottaggio è già iniziato e l’impressione è che la prima tappa finirà nella bacheca dell’italiano, destinato a partire titolare contro la Roma. Poi, sarà il campo a parlare e ad orientare le decisioni dell’allenatore, che comunque, quest’anno, impiegherà un po’ più di tempo per scegliere, di volta in volta: la corsa è aperta. Senza dimenticare la variabile impazzita che risponde al nome di Luca Vido, vent’anni, sulla carta terza punta, ma reduce da un buon precampionato: l’ex Cittadella, oggi, si ritrova nella posizione che di questi tempi, dodici mesi fa, era di Petagna. E se l’ultimo della lista, anche stavolta, fosse destinato a risalire la china e ridisegnare le gerarchie?

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti