7 sfumature di viola

AS Roma Match Program (T.Riccardi) – Buona per tutta la settimana e per tutte le stagioni. Roma-Fiorentina è diventata una partita universale, contraddistinta da gol e spettacolo quasi in ogni occasione, con precedenti in campionato, Coppa Italia e Europa League. Insieme all’Inter, infatti, la Viola è l’unica squadra che i giallorossi hanno affrontato anche al di fuori dei confini nazionali. Inoltre, la Roma s’è trovata la Fiorentina di fronte – in stagioni diverse – dal lunedì alla domenica. Sette giorni su sette. Scelte di ordine pubblico, logiche del calcio moderno e obblighi per le coppe: sta di fatto che la sfida tra le due squadre ha sempre avuto uno spazio particolare nell’arco della stagione calcistica e del calendario annuale. È impossibile menzionare in poche righe tutte le gare, ma si possono ricordare quelle più importanti. Di lunedì è il Fiorentina-Roma 3-1 del 9 aprile 2001. Annata del terzo scudetto romanista, il match viene disputato nel primo giorno della settimana per motivi di sicurezza sollevati dall’ex Prefetto di Firenze, Achille Serra, e dall’ex dirigente della Fiorentina, Mario Sconcerti. Una decisione presa per arginare la marea romanista proveniente dalla capitale. Ma la misura preventiva serve fino a un certo punto perché si presentano comunque cinquemila unità con tanto di striscione goliardico al seguito: “Semo tutti parrucchieri”. Vincono i sostenitori sugli spalti con l’ironia tutta romana, perde la formazione di Capello in campo sotto i colpi di Chiesa (doppietta) e autogol di Candela. A poco serve il pareggio di Emerson di testa dagli sviluppi di un calcio d’angolo. In quel pomeriggio viene aggregato alla rosa un giovane centrocampista di non ancora 18 anni. Ha un caschetto biondo e promette bene, si chiama Daniele De Rossi. In qualche modo entra anche lui nell’anno domini dello scudetto, che il 17 giugno 2001 non sfugge in casa con il Parma. Di martedì sarà un inedito per il campionato, non per la storia. Si gioca in questa giornata il 3 febbraio 2015, quarto di finale di Coppa Italia all’Olimpico. Vincono i gigliati 2-0 con doppietta di Gomez. E Montella sconfigge il suo passato per la prima volta da allenatore. Di mercoledì – citando i casi più recenti – si vanno a ripescare due vittorie.

Una in campionato in un turno infrasettimanale, 10 novembre 2010: 3-2 per la Roma con reti di Simplicio, Borriello, Gilardino, Perrotta e D’Agostino. L’altra in Coppa Italia al Franchi valevole per i quarti di finale (16 gennaio 2013, gara unica): 0-1, decide Destro nei tempi supplementari. L’incontro è ricordato pure per altri due motivi: è l’unica volta che Zeman in carriera schiera una difesa a tre con ottimi risultati. E nei minuti finali scoppia una zuffa tra Dodò e Cuadrado che porta all’espulsione dei due. Il cronista Rai a bordocampo parla di “Violenza pura” tra i giocatori, “mai vista una cosa del genere in carriera”. Sensazionalismo ingiustificato, il fatto non è così grave: i litiganti vengono separati subito dai compagni.

Di giovedì c’è stato il doppio turno – andata e ritorno – di Europa League del 12 e 19 marzo 2015. Al Franchi il primo round termina 1-1 (Ilicic e Keita), nella Capitale gli uomini di Garcia cadono rovinosamente 3-0 grazie ai timbri di Rodriguez, Alonso e Basanta. Tra gli undici viola è presente anche l’egiziano Salah, grande protagonista sul terreno di gioco. L’anno successivo passerà proprio alla Roma. Di venerdì è l’incrocio più recente allo stadio Olimpico, 4 marzo 2016. Finisce 4-1 per il gruppo allenato da Spalletti: El Shaarawy, Perotti e due volte Salah firmano i gol romanisti. Un grande spettacolo, forse la miglior Roma del 2015-2016. L’8 dicembre 2012 è un sabato e fa un freddo non raccontabile all’Olimpico. Il gelido vento di tramontana, però, non condiziona la Roma di Zeman che regola la Fiorentina di Montella 4-2. Una sagra del gol a cui parteciparono Castan, Roncaglia, Totti (doppietta), El Hamdaoui e Osvaldo. E di domenica? La domenica è giorno del calcio. All’andata, ad esempio, l’undici di Paulo Sousa vince 1-0 con Badelj di domenica. Ma stavolta sarà un’altra storia. E pure un altro giorno della settimana. Martedì.

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