22 anni di Totti, l’ottavo re di Roma

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Il capitano giallorosso ha siglato con l’Atalanta il suo secondo gol stagionale in campionato: in Serie A segna almeno una rete da 23 anni, senza alcuna interruzione. Con una specialità chiamata derby

Alla faccia delle critiche, delle punzecchiature e perché no, anche di Spalletti. Francesco Totti ha appena riconquistato un minimo di spazio nell’attacco della Roma e subito riesce a rendersi decisivo. Un rasoterra potente e angolato per battere Sportiello pareggiando un incontro in apparenza segnato. È la rete del 3-3, di un punto guadagnato sul Napoli secondo per respingere l’Inter quarta. La seconda stagionale per il Pupone, che da 22 anni fa sognare la capitale a tinte giallorosse.

IL SIMBOLO DELLA ROMA CALCISTICA – Era il 4 settembre 1994 e il giovane Totti, allora appena diciottenne, firmava la sua prima marcatura in Serie A. L’avversario era il Foggia, l’allenatore Mazzone. Da allora il fantasista è diventato il simbolo della Roma calcistica e della romanità, il numero uno per i capitolini di fede giallorossa, grazie alle sue 595 partite disputate e i 245 gol realizzati in campionato. Con il primato unico di aver segnato almeno una volta in ognuno dei ventidue campionati giocati da quel settembre 1994. In mezzo uno scudetto, un mondiale con l’Italia e l’impressione che con la sua Roma avrebbe potuto vincere di più. Accompagnata dalla certezza che lontano dalla sua Roma avrebbe vinto di più. Ma lui non ne ha mai voluto sapere, e oggi la capitale d’Italia consacra il campione che ha incantato almeno tre generazioni. Con due specialità: il cucchiaio e il derby.

LA CONSACRAZIONE IN NAZIONALE – La prima è nata in un lampo di genio, nella semifinale europea del 2000 contro i Paesi Bassi. Ai rigori decisivi per accedere alla finale la tensione era palpabile, ma lui dal dischetto ha deciso di rendere quel momento magico, indimenticabile. “Mo’ je faccio er cucchiaio”. Detto, fatto. Tocco sotto a Van der Sar e portiere avversario sbeffeggiato. Qualche rimpianto per la sfida persa poi con la Francia, nessuno per il gesto che lo ha consacrato nell’Olimpo del calcio italiano.

“VI HO PURGATO ANCORA” – Sicuramente in quello della stracittadina romana, con numeri invidiati da qualsiasi capitolino. 11 gol siglati in 36 presenze, il più prolifico e il più presente in un derby sentitissimo nel cuore dell’Italia. Con battaglie storiche e magliette celebrative in grado di passare alla storia: “Vi ho purgato ancora”. Ancora perché nemmeno Del Vecchio e Da Costa, entrambi fermi a 9, hanno mai segnato tanto in una sfida contro la Lazio. Quasi il doppio da quanto fatto registrare dal miglior laziale, quel Silvio Piola a quota 6 centri nelle stracittadine. Un altro livello per un giocatore che sembra immortale. Da 22 anni a segno in un campionato come quello italiano. Numeri da paura, numeri da Totti.

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