Under: “Noi a Kiev ci saremo. Se giochiamo come sappiamo ce la faremo”

Cengiz Under, attaccante della Roma, è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha parlato anche della strada dei giallorossi verso la finale di Champions. Questo uno stralcio delle sue parole:

Allora, come ti prepari a vivere questa semifinale?
«Ho venti anni, posso dire che questo per il momento è il successo più grande che sono riuscito ad ottenere, ma non mi basta. Vogliamo arrivare in finale, ci teniamo molto, ci tengo anche io. Sto vivendo i giorni più felici della mia vita a Roma, sono molto orgoglioso dei miei compagni, spero che vinceremo e arriveremo in finale».

Hai preso il posto di Salah, che domani sarà l’avversario più pericoloso…
«Sono molto orgoglioso che la Roma mi abbia scelto al posto di un giocatore così importante. Salah è molto importante anche per il Liverpool, anche qui lo scorso anno ha fatto grandi cose. Per sostituire un giocatore del suo livello le aspettative nei miei confronti sono molto alte. Dopo la sosta di gennaio ho dimostrato il mio valore sul campo».

Con i tuoi gol sei diventato un beniamino dei tifosi della Roma…
«Secondo me la tifoseria è molto importante, anche in Turchia il tifo è molto caldo, però la squadra in cui ho giocato prima di arrivare alla Roma non aveva una tifoseria molto numerosa. L’Istanbul Basaksehir è una squadra giovane, fondata venti anni fa. Sono molto orgoglioso di aver fatto il salto da una tifoseria di una squadra nata recentemente a quella della Roma. Anche se lo scorso anno siamo arrivati secondi e abbiamo fatto una buona stagione. E’ emozionante sentire che una tifoseria come quella della Roma strilla il mio nome, questo mi fa venire i brividi. Voglio continuare a segnare per sentire invocare il mio nome più spesso».

Hai conosciuto anche l’infuocato clima del derby…
«Ne avevo sentito parlare, però ho capito che stare in campo durante il derby è tutta un’altra cosa. Abbiamo una tifoseria molto passionale, quando c’è il derby tutta la città si focalizza sulla partita. Quando sono entrato nell’ultima sfida contro la Lazio avrei voluto segnare per vincere, spero di rifarmi».

Con quali armi la Roma può sperare di battere il Liverpool?
«Io penso che se facciamo il nostro gioco, se ci muoviamo come squadra e seguiamo le direttive del tecnico, possiamo farcela. Lo abbiamo dimostrato con il Barcellona. Abbiamo giocato insieme, ci siamo aiutati e la partita l’abbiamo vinta. Contro il Liverpool vogliamo ripetere la stessa situazione».

Quando Monchi ti ha chiesto di venire alla Roma, cosa hai pensato?
«Ero in ritiro con la mia squadra in Slovenia, sapevo dell’interessamento, controllavo spesso su Internet come andava la trattativa, telefonavo spesso al mio procuratore. Quando c’è stata la prima dichiarazione u ciale su twitter ho chiesto conferma al mio agente e ho accettato subito. Il giorno dopo ho lasciato il ritiro della mia squadra e dopo altre 24 ore ero qui a Trigoria. La prima notte non sono riuscito a chiudere occhio per l’emozione. E’ uno dei traguardi più belli che abbia realizzato fino ad oggi».

Sei uno dei giocatori rivelazione del campionato e i paragoni si sprecano. Di Francesco ti ha avvicinato a Montella…
«Anche se non lo conoscevo, ho visto moltissimi gol di Montella sui social della Roma, dai filmati che ho guardato si deduce che è stato un attaccante molto importante, tutti parlano molto bene di lui. Oggi tra i giocatori che mi piacciono di più c’è David Silva, sono stato suo tifoso sin da ragazzino, anche se abbiamo ruoli un po’ diversi. Spero di crescere per diventare un giocatore importante quanto lui».

I compagni ti aiutano molto in campo, ma è vero che Strootman ti aiuta anche con l’italiano?
«Sì, è quello che lo fa più di tutti. Cerca sempre di parlare con me, mi fa tantissime domande e aspetta sempre la risposta. Se capisco le parole rispondo, altrimenti giro le spalle e me ne vado».

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