La Gazzetta dello Sport – Telenovela Parma tra Manenti e Usa Game over dai pm?

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Gli ultimi giorni di notorietà Giampietro Manenti ha deciso di giocarseli alla grande. Si muove come se gli interessasse soltanto apparire. Di sostanza, cioè di soldi, nessuna traccia. Ieri mattina era a Milano, all’Hotel Principe di Savoia, in Piazza della Repubblica: salotti ovattati, camerieri ossequiosi, massima discrezione. Qui ha incontrato l’immobiliarista e finanziere Alessandro Proto che nei giorni scorsi aveva manifestato molto interesse per le vicende del Parma Football Club: «Abbiamo discusso di affari – ha dichiarato Manenti subito dopo – C’è una strategia per fare business attraverso la società di calcio». Manenti, che a Parma hanno soprannominato Mister Tomorrow (il Signor Domani) vista la sua capacità di dilazionare le promesse economiche, non ha i soldi per far fronte a una drammatica situazione debitoria (circa 200 milioni lordi di euro) e Proto ha tentato senza successo improbabili scalate a grandi gruppi industriali, ha patteggiato una condanna di 3 anni e 10 mesi e ha avuto una sanzione dalla Consob per 4,5 milioni per false informazioni e manipolazione del mercato. Viene da chiedersi: di che cosa stiamo parlando? Oppure: quali colpe devono espiare i tifosi del Parma?

ALTRE PROMESSE Manenti ha tempo fino a giovedì 12 marzo per presentare al tribunale un credibile piano di risanamento finanziario. Altrimenti si arriverà all’udienza del 19 marzo per la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. «Stiamo ultimando i dettagli sotto il piano legale – ha spiegato – Ci avessero fatto lavorare con più calma le cose sarebbero andate diversamente. Il progetto verrà poi portato in tribunale che deve garantire la continuità. I soldi? Saprete da dove arriveranno. Pagheremo due mensilità arretrate ai dipendenti nei prossimi giorni. Non capisco l’atteggiamento dei tifosi nei miei confronti, è un mese che stiamo lavorando. Magari ripartire dalla Serie B sarà un vantaggio». L’uomo che lo ha aiutato nella scalata al Parma, cioè il manager bergamasco Fiorenzo Alborghetti, si è da tempo smarcato: «Se Manenti non porta i soldi è un personaggio da trattamento sanitario obbligatorio. Non si può prendere in giro una città civile come Parma. La mia impressione è che lui, i soldi, non li abbia e che chi lo poteva aiutare si sia tirato indietro per il clamore suscitato dalla vicenda». Nel frattempo il Parma di Donadoni perde un altro pezzo: Cristian «Cebolla» Rodriguez ha salutato tutti, ha rescisso il contratto e se n’è andato in Brasile, al Gremio. E il Comune di Parma ha revocato l’uso dello stadio Tardini al Parma Football Club a fronte di un «protratto comportamento inadempiente». Si consentirà comunque di completare la stagione in campionato.

SOLDI DAGLI USA? Ai tifosi del Parma, sballottati tra parole, promesse e pochi fatti, non resta che aggrapparsi al presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio. Ieri, a Coverciano, ha dichiarato: «Non è facile traghettare una società blasonata come questa in Serie B. Con Manenti non ho parlato e non voglio parlarci. Ora vediamo se il Tribunale accoglierà il concordato che potrebbe permettere una gestione fino a fine stagione. Il futuro? Uno studio legale di Roma mi ha informato dell’interesse di un fondo americano. Ma la strada è percorribile solo se si capisce la funzione sociale del club. Il Parma ha 50 milioni di euro di debiti federali: è necessaria una transazione, solo così il titolo sportivo potrebbe rimanere in vita. Poi starà a noi come federazione, a breve, ridiscutere le regole di iscrizione delle società nei vari campionati: se si dovessero rispettare le regole del 2007, oggi molti club sarebbero in difficoltà». Così, mentre l’ex presidente Ghirardi dà mandato ai suoi legali di smentire un eventuale «drenaggio» di soldi (ipotizzato dai magistrati) dal Parma alla società controllante (la Eventi Sportivi) e un suo legame con Giampietro Manenti, gli uomini della Guardia di Finanza e i pm sono al lavoro per capire quali strani meccanismi finanziari hanno portato all’attuale dissesto. L’impressione è che presto ci saranno sviluppi clamorosi.

La Gazzetta dello Sport – A. Schianchi

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