Tor di Valle, coro di no. Rivolta dei puristi M5S

Leggo (P.Lo Mele) – Mentre in Campidoglio ancora si cerca la quadra sul “responso” da dare sullo Stadio della Roma, un gruppo di attivisti pentastellati è arrivato fin sotto Palazzo Senatorio per chiedere la revoca dell’utilità pubblica del progetto. Nonostante non siano stati ricevuti dalla sindaca Virginia Raggi, è a lei che hanno indirizzato “una lettera” simbolica con le loro ragioni. Il Tavolo Urbanistica del M5S Roma «ha evidenziato varie illegittimità nella procedura sin qui espletata dalla vecchia giunta, state continuando nell’errore», il messaggio. Rafforzato dallo slogan: «Stadio sì ma non così». Insieme ai manifestanti si sono fatti vedere anche tre consiglieri comunali, a testimonianza del fatto che il fermento della base non è isolato. Solo il giorno prima a Palazzo Senatorio aveva fatto capolino Beppe Grillo per un vertice con la sindaca proprio sul tema dello stadio: «Gli attivisti? Non so cosa siano… Chiamiamoli cittadini – ha commentato ieri il leader a 5 Stelle -. Sono a favore o a sfavore di una cosa che non conoscono, ma poi saranno soddisfatti, glielo dico io».

Il comico genovese ha lanciato l’idea di una consultazione tra i cittadini della zona interessata dallo stadio per contribuire alla decisione sul progetto. «Una consultazione on line? Vedremo, se ci sono i tempi. Perché no!», la posizione del capogruppo capitolino Paolo Ferrara. In attesa dei pareri legali chiesti all’avvocatura capitolina sui risvolti delle diverse possibili mosse del Comune, ai vertici dell’amministrazione comunale c’è chi già starebbe lavorando ad una contro-proposta da presentare ai proponenti dell’impianto a Tor di Valle, puntando su: eco-sostenibilità, una rimodulazione delle opere pubbliche necessarie ed una sforbiciata netta delle cubature. Salvo disdette dell’ultima ora, i rappresentanti del Comune dovrebbero incontreranno di nuovo oggi il dg della As Roma Mauro Baldissoni e il costruttore Luca Parnasi. Tra le ipotesi che circolano c’è quella di una proroga dei tempi della conferenza dei servizi, ma a chiederla potrebbero essere solo i proponenti.

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