La Gazzetta dello Sport – Tavecchio felice «Ho visto il c.t. molto più sereno»

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Se quello nella Torino della Juventus è parso quasi un viaggio nella tana del leone, al netto dei soliti troll della tastiera – i complottisti, i dietrologi, i sapienti – Carlo Tavecchio è riuscito a evitare gli scogli più aguzzi della trasferta. Non è un caso perciò che ieri, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo Egizio di Torino – in cui è stato accompagnato anche da Claudio Lotito, Marcello Nicchi, Mario Macalli, Gianni Rivera, Michele Uva e altri dirigenti federali – il presidente Figc ha espresso tutta la sua soddisfazione per il clima che ha respirato in città. Niente Nazionale sotto assedio e neppure ct sotto processo per «alto tradimento». Non a caso, quando gli vengono riferite le parole di Elkann («Verrò allo stadio a tifare l’Italia»), risponde ecumenico: «E’ molto bello. L’Italia è di tutti e quindi non sono affatto sorpreso».

«CONTE SERENO» Insomma, rispetto ai giorni burrascosi della Bulgaria, pare respirarsi un clima molto più sereno. D’altronde, nel forum a Tuttosport ha detto: «Se la Juve rinuncia al risarcimento (443 milioni, ndr) possiamo riparlare di scudetti». Tornando all’attualità, comunque, Tavecchio ha spiegato: «Ho visto Antonio Conte molto più sereno. D’altronde, Torino è molto accogliente (allo stadio c’è stata una stretta di mano tra il presidente e Andrea Agnelli). Una città che meritava la possibilità di un grande spettacolo: noi abbiamo accolto l’invito portando una grande come l’Inghilterra, il Paese che ha inventato il calcio, senza dimenticare che la Federcalcio è nata a Torino. Per noi è quasi un ritorno a casa». E a proposito di memoria, i titoli di coda sono stati quasi proustiani: «Il museo egizio è bellissimo, e mi ha fatto ricordare quando da bambino mi ero appassionato di quella civiltà». Il Faraone Tavecchio ha ritrovato il sorriso.

La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini

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