Stadio Roma, accesa polemica tra la consigliera M5S Grancio e il capogruppo Ferrara

Continua la polemica all’interno del Movimento 5 Stelle circa il progetto riguardante il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. A rendersi protagonista è nuovamente la consigliera Cristina Grancio, già sospesa dal proprio incarico qualche settimana fa, questa volta criticata duramente dal capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara.

Dalla parte della consiglieraanti-stadio‘ si è schierato Stefano Fassina: “Sullo stadio per la Roma, sono gravi le minacce politiche di Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio, alla consigliera Cristina Grancio componente del suo gruppo. Invece di prospettare ritorsioni, affronti insieme alla sindaca Raggi il nodo politico: sullo stadio per la Roma, sono loro non la consigliera Grancio ad aver radicalmente contraddetto le promesse elettorali”. Grancio, già finita nei mesi scorsi nel ‘mirino’ per le sue posizioni critiche proprio sul progetto del nuovo impianto sportivo del club giallorosso, era già stata sospesa dal collegio dei probiviri, che aveva poi annullato il provvedimento di sospensione per un vizio di procedura. E, ancora, si chiede “se l’amministrazione capitolina ha compiuto le verifiche idonee atte ad accertare la solidità finanziaria della Eurnova s.p.a., e se la suddetta società ha corrisposto i pagamenti rateali successivi al primo di 600.000 Euro a fronte dei 42.000.000 di Euro pattuiti con la Sais s.p.a., società venditrice fallita” e se “qualora il debitore non restituisse il suo prestito, quali garanzie avrebbero gli investitori, cioè i cittadini di Roma e tutti coloro che abbiano deciso di fare investimenti in tale operazione immobiliare”.

Nello stesso documento, Fassina e Grancio chiedono a sindaca e ad assessori competenti:“Se si è considerato il risvolto sociale derivante dalla possibilità che, come specificato a pagina 2 del verbale dell’assemblea straordinaria e ordinaria dell’A.S. Roma s.p.a. del 28.10.2016: ‘AS ROMA SPV. LLC esercita attività di direzione e coordinamento di AS Roma S.p.A’, la As Roma s.p.a. assurge a garante dell’operazione, qualora fosse necessario provvedere al rimborso, avrebbe sì a sua volta la garanzia dell’Azionista di maggioranza della Società stessa, cioè il medesimo J. Pallotta, a cui però appartiene la medesima società che ha acceso il finanziamento che eventualmente non avrebbe adempiuto al pagamento. In questo modo potrebbe essere compromessa l’esistenza stessa della società sportiva risultando essa controllata in una situazione di dominio forte”.

adnkronos

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