Stadio della Roma. Il via, ad agosto la decisione

Corriere Dello Sport (M.Evangelisti) – L’importante è guadagnare tempo e sorprendere sempre con una data nuova, una scadenza imprevista, un rinvio originale. E’ stato il ballo dello stadio della Roma fino a questo momento e adesso anche le azioni più logiche, bagnate dalla luce oscura del passato, creano sospetto. In verità questo nuovo limite di 45 giorni appena fissato dalla Regione Lazio per prendere una decisione è quanto di più ragionevole si sia visto ultimamente. In una nota, fanno sapere di avere ricevuto «un nuovo progetto definitivo adeguato». Adeguato sulla base della delibera di pubblico interesse varata la scorsa settimana dal Comune e sugli emendamenti approvati. Il lavoro di limatura continua, però le carte ricevute dalla Regione – non ieri: il giorno dopo il voto in Assemblea Capitolina – vengono ritenute sufficienti per aprire una ulteriore fase istruttoria.

VERIFICHE – Quindi: «Tutta la documentazione è stata trasmessa alle amministrazioni competenti, che ne dovranno valutare la rispondenza ai fini del superamento dei dissensi espressi in precedenza. In particolare dovranno verificare la coerenza delle modifiche progettuali alla realizzazione delle opere pubbliche e alla loro contestuale esecuzione con le opere private. E’ stabilito in 45 giorni dalla ricezione della documentazione il tempo massimo per esprimere un parere sul progetto». La spedizione è avvenuta per posta elettronica e riguarda gli enti interessati: prefettura, vigili del fuoco, uffici dei ministeri dei trasporti e dei beni culturali e ambientali, agenzie di gestione del territorio eccetera. In pratica, invece di ricominciare daccapo si tenta di procedere lungo il sentiero già tracciato con la prima conferenza dei servizi. Quanto in teoria vuole la Roma, la quale non si formalizzerà per il fatto che una decisione attesa entro una ventina di giorni dalla delibera richiederà invece un mese e mezzo. Apparentemente c’è la volontà di guardare seriamente dentro i documenti e non si tratta di una manfrina. I 45 giorni scadono lunedì 7 agosto. Quindi, entro il 6 i vari enti coinvolti dovranno avere esaminato le carte e stilato i pareri suddetti. A quel punto, un eventuale sì significa sì allo stadio e via alla possibilità di costruire. Dov’è il trucco? Nell’assenza di una nuova conferenza dei servizi, che apre la strada a una grandinata di ricorsi al Tar. Dalle tribune alle ranocchie, sembra destino che il futuro di Tor di Valle debba decidersi davanti ai giudici.

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