Spalletti: “La rimonta succede se ce la prendiamo comoda e si fa un metro in meno. Stasera non abbiamo fatto una brutta partita perché potevamo anche sfruttare qualche situazione di più. Qualche giocatore non è al meglio e si è visto. Le sostituzioni le ho fatte perché me le hanno chieste i giocatori” – VIDEO

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Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Austria Vienna 3-3. Queste le sue parole:

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Dopo Napoli la Roma è rimasta indietro?
Ho detto di non fermarsi, e non lo abbiamo fatto. La prestazione l’abbiamo fatta. Ce la siamo presa comoda in un paio di situazione e l’abbiamo pagata a caro prezzo. La prestazione l’abbiamo fatta, eravamo stati bravi a incanalare bene la partita, abbiamo mancato il chiuderla definitivamente perché qualche possibilità c’era. Loro sono stati bravi, insistenti, caparbi, squadra che deve lottare per qualcosa che non gli ricapiterà più. Questa è la differenza.

Otto minuti finali dove la Roma lascia sempre qualcosa?
E’ vero, c’è stato sicuramente un calo di tensione e attenzione, perché la reputi già finita o perlomeno difficile per gli avversari. Stavamo anche giocando un buon calcio secondo me. E’ successo così e siccome abbiamo già pagato altre volte, probabilmente non riesco a farli essere determinati e cattivi fino alla fine. Non c’è che da lavorarci in base a quello che succede di volta in volta e tenere presente le ripetitività per creare un clima più carico di impegno sempre per avere più costanza e insistenza fino alla fine.

Con l’ingresso di Dzeko la Roma ha avuto un momento di confusione sulle posizioni? Non si capiva sul centrosinistra chi dovesse andare, se Totti o Nainggolan…
Se voi non lo capivate è un problema vostro, per i giocatori era semplice. 4-2-3-1: Radja al posto di Iturbe a sinistra, Totti trequartista, Dzeko prima punta, Salah a destra.

Non subito hanno assimilato questi cambiamenti.
Secondo me è stato facile, perché a destra stringevano forte e Iturbe doveva fare il raddoppio su Jesus. El Shaarawy e Florenzi mi hanno chiesto la sostituzione. La destra è la fascia che poteva darci più forza sulle palle inattive e Dzeko mi alzava la squadra. Era un buon momento per inserirlo, per scavallare quei dieci minuti. Quando poi il risultato è questo le scelte sono sempre sbagliate. Se si perde si è parti in cause. Però poi ce la siamo presa comoda nella chiusura a sinistra, nella scappata laterale. Io devo fargli fare meglio in allenamento: se ogni tanto si abbassa è colpa del clima che io determino nella gestione generale, dell’andazzo e nella mancata attenzione finchè non si esce dal cancello di Trigoria con le macchine. Potevo anche mettere Strootman negli ultimi dieci minuti ma non sta bene perché l’hanno massacrato in nazionale facendolo giocare senza allenamenti e lì di lui non gliene frega nulla. Se mettere Salah è un segnale di resa, porca miseria ci vuole fantasia. Io l’ho messo proprio per segnare ancora. Adesso sono partite difficili in trasferta, loro sono veloci e ti portano in fondo ed è difficili sempre ripartire da lì. Bisogna andare forte.

Iturbe e Gerson?
L’ho tolto perché ho messo altre punte fresche, a quel punto ho messo uno più difensivo dalla sua parte. Ha fatto la sua partita, è stato un cambio tattico ma ha fatto quello che doveva fare. Gerson ha fatto una buona partita, è stato intelligente: ogni volta che Paredes usciva con la palla sui si schiacciava davanti ai due centrali perché quella è una zona pericolosa che non permette la rottura della linea difensiva. Hanno coperto bene, ha giocato bene palla perché lo sa fare. Ha fatto una buona prestazione, ogni tanto si prende tutto il tempo a disposizione e gli altri hanno meno tempo per giocarla. un pochino in più di velocità non guasterebbe, ma questo lo deve imparare. Sono cose che bisogna concedergli perché  è molto giovane.

SPALLETTI A SKY

Questione tecnico tattica o questione da psicanalisi?
Questione che succede così se ce la prendiamo comoda e si fa un metro di meno, e quando si fa un metro di meno se ci sono gli avversari attaccati e senza nulla da perdere e che si giocano la vita lo paghi.

A che punto è la crescita mentale del gruppo? Sente che è prossimo un salto di qualità in questo senso o ancora no?
Io dico che stasera non abbiamo fatto una brutta partita perché potevamo fare anche sfruttare qualche situazione di più. Poi quando è tranquilla si diventa un pochettino faciloni e si fa un metro di meno, la palla del terzo gol subito si deve accompagnare finché non va fuori e invece si arriva in ritardo. Se ci piace così bisogna rizzarsi sui pedali e pedalare.

Può avere inciso la vittoria larga di Napoli nel senso che ancora non si è raggiunta una certa maturità?
Si può essere nel senso che poi quando facciamo qualcosa di buono subito ci si prende una posizione comoda dell’essere faciloni perché si pensa che la partita dopo possa essere la conseguenza di quella precedente senza impegnarsi a fondo come si era preparata la partita prima perché sulla carta era pericolosa. Stasera non abbiamo fatto male fino al 3-1 perché ci siamo creati altre opportunità che non abbiamo portato fino in fondo perché il risultato sembrava acquisito. E secondo me ho fatto anche le sostituzioni giuste, ho fatto capire che volevo ancora andare avanti. Tornando indietro avrei fatto la stessa cosa ma abbiamo preso due gol in due minuti complicando le cose.

Poteva essere decisivo un metro anche in avanti?
Secondo me l’abbiamo fatto, non sempre ma abbiamo pressato. Qualche giocatore non è al meglio e si è visto, è un momento che abbiamo molti giocatori infortunati ma è vero, in casa si può mantenere tutta la partita la pressione sui difensori avversari per non farli iniziare. Loro vanno forte, sono molto veloci ma non avevamo subito molto dal mio punto di vista. Poi abbiamo fatto degli errori sui gol, nel secondo non è sceso un centrocampista a coprire nel terzo non siamo andati indietro tutti insieme ed è rimasto questo corridoio sul primo palo che hanno sfruttato.

Può essere che la squadra ha pensato che la partita fosse finita dopo le sostituzioni?
La critica è facile farla ma non sempre si ha ragione, El Sha mi ha chiesto il cambio e spero non si sia fatto male, Florenzi mi ha chiesto il cambio e Iturbe era quello che ho deciso di cambiare per metterne uno difensivo sulla sinistra e poi abbiamo preso gol la. Mi dispiace ma le sostituzioni che lei ha commentato sono state richieste dai calciatori.

L’Astra Giurgiu ha fatto un bel risultato per voi…
Si ma con il culo si fa poca strada. Tornando ai cambi non volevo rischiare Strootman perché se l’avessi messo c’era un rammarico di dare un segnale troppo difensivo alla squadra.

Gerson da mezz’ala in campionato può fare fatica…
Si fa fatica e infatti oggi che ha avuto più spazio ha fatto bene ma ci sono state altre situazioni in cui è stato lento nella scelta, si è fatto portar via palla per cui sicuramente deve crescere. Ma è un ragazzo, ha qualità, ha bisogno di spazio e deve crescere.

SPALLETTI A ROMA TV

Cosa è successo?
Ero dispiaciuto quando abbiamo preso il 3-3 perché la partita era quasi in sicurezza. Mi sembrava che la squadra stesse giocando bene. Poi alla fine è successo tutto in pochi minuti. A volte succede di fare un metro di meno e questo è un atteggiamento che non bisogna avere perché gli altri sono attaccati al centimetro. Ce la siamo presa comoda in alcune occasioni.

Può essere una lezione?
Noi di lezioni ne abbiamo già prese. Però poi mi dispiace per i giocatori perché erano tutti con la testa bassa negli spogliatoi. Ora dobbiamo giocare 90’ sul loro campo e si ribalta tutto. Se la Roma ha fatto prevalere la propria capacità tattica. Sì ma non sempre siamo andati a pressarli. Sulla palla persa loro sono maestri perché riconoscono il lanciare subito dietro il centrale e di andarsene in velocità, oppure la giocano subito per gli attaccanti. Mai il loro secondo attaccante viene indietro per giocarla. L’hanno fatto abbastanza bene ma noi siamo stati pronti spesso. Da ultimo però abbiamo fatto quel metro di meno. Sulla punizione non abbiamo accompagnato e abbiamo preso gol. Ora bisogna pedalare.

E’ possibile che nel momento dei cambi la squadra non sia stata capace di leggere le situazioni?
Può darsi, si può dire tutto e leggerla come uno vuole. I primi due cambi sono stati obbligati. Poi la terza l’ho scelta e ho messo Salah e Dzeko nel momento che ritenevo giusto. Dzeko era importante per le palle inattive, Salah doveva dare gli strappi, Nainggolan va a giocare a sinistra perché loro lì stavano andando forte e infatti il secondo gol lo abbiamo preso da lì. Tornassi indietro rifarei le stesse cose.

Il terzo gol?
Ognuno può dargli il taglio che vuole. Mi dispiace perché li ho visti allenarsi bene in settimana. Ieri hanno dato seguito al modo di allenarsi. Purtroppo siamo partiti un metro in ritardo e ogni tanto ci succede. L’attenzione è la causa. Si può prendere gol lo stesso ma si deve scappare insieme. Non sarò ancora riuscito a fargli capire questa situazione. Bisogna lavorarci.

 

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