Spalletti: “Siamo noi che decidiamo il nostro destino. Sono otto mesi che ci prepariamo per questa partita. Ho sentito Pallotta, non vede l’ora di giocare domani con il Porto” – FOTO e VIDEO

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Pagine Romaniste (F.Biafora – Y.Oggiano) – Luciano Spalletti, allenatore della Roma, quest’oggi ha parlato in conferenza stampa in vista della partita di domani sera contro il Porto valida per il preliminare di Champions League. Queste le sue parole (guarda il video dal minuto 10):

“Di Mario Rui, Rudiger e Nura lo sapete, Florenzi e Torosidis non saranno convocati”.

Che significato ha questa partita?
“Parlare di questa partita penso che sia facile, non è la partita di domani che aspetta noi, siamo noi ad incontrare lei, siamo noi che l’abbiamo desiderata per 8 mesi, siamo noi ad aver lavorato per essere qui, è quello che volevamo, è quello che desideravamo, è lei, è dall’anno scorso che è tutto per noi. Ci può dare le chiavi per il palcoscenico più prezioso d’Europa, siamo pronti a giocarla, è da 8 mesi che vogliamo essere lì domani sera”.

Domani terza partita in una settimana…
“Io domani devo far giocare la migliore formazione che ho a disposizione, cercherò di scegliere quelli che hanno più qualità. Mi influenzano solo quelli non a disposizione, niente altro. E’ abbastanza chiaro tutto”.

Cosa è accaduto nell’andata che non vuole che si ripeta?
“Sotto l’aspetto della gestione, dell’esperienza che abbiamo, del vantaggio che avevamo in quella partita non abbiamo fatto il nostro meglio. Abbiamo poi abbassato il nostro livello di gioco in 10. Poi negli ultimi 5 minuti abbiamo riconquistato palla alta e abbiamo tenuto il possesso nella loro metà campo, mi aspetto questo, mi aspetto che le cose per una squadra forte si facciano anche in un momento di difficoltà. Ogni volta che viene data la possibilità di indossare questi colori dobbiamo farlo”.

Domani serviranno due esterni di spinta in difesa o uno più bloccato?
“Domani ho soltanto una scelta da fare, se poi non la uso subito la dovrò usare durante la partita, ci sono poche soluzioni. Scelgo come sempre, la mentalità di squadra, scelgo il fare le cose, non ci affideremo al destino, siamo noi a determinare quello che sarà il nostro destino. Si va a giocare a testa alta, a tentare di vincere da subito, senza aspettare la loro ricerca del gol”.

La squadra ha la consapevolezza delle qualità che ha?
“E’ un’analisi corretta, possiamo fare di più per quanto visto. La palla deve scorrere meglio rispetto quanto fatto nel secondo tempo col Porto e nel primo con l’Udinese. Bisogna trovare un equilibrio, livellato verso l’alto e non verso il basso. Dobbiamo fare meglio sotto l’aspetto della gestione della palla, della qualità, della velocità del nostro modo di interpretare una partita”.

Al momento delle scelte conterà l’esperienza? Szczesny? Emerson Palmieri?
“Io debbo essere tranquillo che i calciatori siano altrettanto tranquilli, ma come detto prima noi stanotte dormiremo, perché sono 8 mesi che ci prepariamo per questa partita, sappiamo quanto abbiamo faticato per esserci dentro, domani siamo a casa nostra, dobbiamo fare i padroni a casa nostra, chi entra dentro deve adattarsi a questo modo di pensare. Me lo devono far vedere oggi, durante la settimana, con l’Udinese. Emerson è entrato un po’ teso, non è stato sciolto nelle prime palle, poi nel secondo tempo ha fatto quello che doveva fare, l’ho tolto solo per dare centimetri in area di rigore. Vanno bene tutte le scelte, nel senso che non ti dico chi gioca in porta o terzino sinistro, sono talmente pochi, questa volta un paio si possono anche sbagliare dai. Chiamami dopo cena se vuoi saperli”.

C’è il rischio di partire un po’ contratti e nervosi? Strootman può giocare?
“Se uno fa confusione nel gestire il timore, il rischio, il pericolo poi ha paura anche a gestire il successo, che va gestito quando si vince. Se uno ha tensione dopo 8 mesi di desiderio non può stare nella Roma. Se poi ha paura e la vince avrà paura anche di quella dopo. Non fa per noi chi ha questo stress”.

Strootman?
“Ho intenzione di fargliene giocare 30 di fila, ne mancano 27…”.

Ha sentito Pallotta in vista del match?
“Si, Pallotta è uno attivo col telefono, manda messaggi a me, a voi e a tutti. E’ il nostro presidente, ci parlo. Ci parlate voi, figurati se non ci parlo io. E’ felice di questa situazione, non vede l’ora di andarsela a giocare. Rendeteci responsabili di fare il nostro lavoro con serietà e dignità, dello spettacolo che offriamo, dobbiamo portare più persone possibili allo stadio, dobbiamo sempre ringraziare chi paga il biglietto e dobbiamo fare in modo che ci sia sempre uno di più”.

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