Serie A, divieto di sosta. Il Milan guida le ripartenze: rischio trappole per le big

La Stampa (R.Condio) – Ci sarà una quinta e ultima sosta a marzo, per la Serie A. Ma la quarta che termina domani è diversa da ogni altra. Intanto perché, per la prima volta dal 1992, la ripresa non coincide con l’esordio nel nuovo anno. Soprattutto perché, a differenza degli altri stop nei quali chi non va in Nazionale continua ad allenarsi, i calciatori rientrano da vacanze vere. Qualcuno avrà pure lavorato per recuperare infortuni o una forma accettabile, seguito magari da preparatori messi a disposizione dai club. Ma, dopo le partite dell’Epifania, la maggioranza ha abbandonato per una settimana gli attrezzi del mestiere. Al rientro ha ritrovato tutto come prima, anche perché il mercato-bis è sempre più complicato e marginale. Poche mosse e quasi tutte confinate nei bassifondi della classifica, dove c’è ancora speranza per tutti.

ATALANTA NAPOLI DA BRIVIDI – Condivisa a ogni livello è invece l’incognita sul rendimento, dopo 15 giorni senza verifiche agonistiche. Individuali e di squadra. Dopo le precedenti pause stagionali solo Napoli e Inter avevano raccolto tre vittorie su tre, mentre il Milan era sempre stato sconfitto e persino la Juve aveva avuto brutti risvegli con i ko (gli unici, finora) contro Lazio e Samp. Ma, è il caso di ripeterlo, questa è tutta un’altra sosta. Si stacca completamente e, quando si riattacca, non mancano le sorprese. È successo quasi sempre. Non l’anno scorso, quando vinsero tutte le prime sette della classifica. Domani sarà impossibile, perché aprirà il programma AtalantaNapoli e, prima del posticipo di lunedì Juve-Genoa, lo chiuderà Inter-Roma. Incuriosisce, pesando i precedenti nel post vacanze invernali, soprattutto Bergamo dove, all’ora di pranzo, si sfideranno gli opposti. Da una parte c’è l’Atalanta, che alla ripresa è tra le peggiori, da quando si gioca con la vittoria da tre: 10 sconfitte su 17 e 0,88 di media-punti a partita. Dall’altra il Napoli, che arriva da sei successi di fila e vanta una media di 2,06.

IL TORO NON VINCE DAL 1995 – Meglio degli azzurri, nelle ripartenze di gennaio, fa solo il Milan, che però tra 2015 e 2016 incassò due clamorosi ko interni da Sassuolo e Bologna. Torino ha due facce, e non è certo una notizia. La Juve è storicamente molto reattiva, a differenza di quel che è successo in questo torneo: 13 vittorie su 22 e due punti di media. Il Toro, invece, è persino disastroso con quei miseri otto punti raggranellati in 13 partite e l’ultimo (nonché unico) successo risalente al 1995, con l’1-0 firmato da Pessotto sulla Fiorentina. I granata sono reduci da tre 0-0 esterni nelle ultime cinque riprese. In casa del Sassuolo potranno puntare sul discreto ruolino del dopo-sosta di Mazzarri: cinque successi su dieci e la quarta media-punti tra i tecnici di questa A.

GIAMPAOLO SEMPRE KO – I due migliori sono toscani come lui. Sono anche quelli che si stanno contendendo lo scudetto. Sarri e Allegri viaggiano con lo stesso ritmo (2,33 di media) e non hanno mai perso, quando a gennaio si ricomincia a giocare. Con una differenza non da poco: lo juventino è già ripartito nove volte, il napoletano appena tre. All’estremo opposto, Maran e Giampaolo: mai vinto, dopo essersi fermati. Il secondo, addirittura, ha sempre perso. Qualche buona scusa, però, ce l’ha: con il Siena incontrò la Juve, con il Catania la Roma, con l’Empoli l’Inter e con la Samp il Napoli. Domani ci riprova: con la Fiorentina, a Marassi, sarà la volta buona?

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