Sarah Felberbaum, moglie di De Rossi: “Daniele avrebbe chiamato nostro figlio Agostino. Il nome Noah l’ho scelto io”

de-rossi-sarah-felberbaum

Sarah Felberbaum, moglie di Daniele De Rossi centrocampista della Roma, ha rilasciato una lunga intervista alla rivista Intimità. L’attrice italiana ha spiegato il motivo della scelta del nome di Noah, secondo figlio del classe ’83. Queste le sue parole:

«Noah in realtà l’ho scelto io, Daniele voleva un nome italiano, a me invece piaceva la sua origine ebraica che mi collega a mio padre e a tutta la sua famiglia (Sarah è nata a Londra da madre inglese e padre newyorkese, ndr), adoro anche il suo suono e il suo significato, “quiete, riposo”, lo trovo poetico. Il nome Olivia è invece merito della sorella maggiore, Gaia (nata dal primo matrimonio di De Rossi, ndr). L’ha scelto lei, abbiamo voluto coinvolgerla, farla sentire parte attiva di un evento così speciale. Mi aveva dato tre scelte, Henry, perché era il periodo dei One Direction e lei amava Henry Styles, Matteo e Olivia. Diciamo che è stata una scelta obbligata, visto che è nata una femmina. Per fortuna è un bellissimo nome, al quale io ho aggiunto Rose, mi chiamo infatti Sarah Frances Rose, come la mia nonna paterna. Per cui, sì, dietro ai nomi dei miei figli ci sono delle storie, mi piaceva che fosse così. E Daniele l’ha accettato. Fosse stato per lui Noah si sarebbe però chiamato Agostino (ride, ndr). Daniele è l’uomo giusto con il quale passare il resto della vita. Olivia l’abbiamo fortemente voluta. Io mi sentivo pronta e soprattutto il nostro rapporto era pronto per accogliere una nuova vita. Noah è stato la conseguenza dell’esigenza di creare una vera famiglia. Vera… in realtà una famiglia ancora più allargata. Comunque sì, ci piaceva l’idea di dare una compagnia a Olivia, di non farla restare figlia unica. Ora sono decisamente più calma, prima ero più agitata, più che altro internamente. Se non avessi paura di apparire immodesta, direi che sono una donna migliore, ora, e ciò grazie a Olivia e Noah e anche grazie alla raggiunta stabilità affettiva. L’aver costruito la mia vita così come l’ho costruita mi rende orgogliosa e felice».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti