Roma, passato e futuro all’incrocio di Bologna

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La Gazzetta dello SportLa partita con il Bologna per la Roma è un crocevia tra passato presente e futuro. Vecchie conoscenze e future possibilità. A partire dall’ad dei rossoblù Claudio Fenucci, primo uomo dei conti della Roma americana. Passando per l’incrocio tra Garcia e Donadoni che, lo scorso anno, ha messo seriamente in crisi la panchina del tecnico romanista dopo il pareggio di Parma – guidato dall’attuale tecnico del Bologna -, nel giorno del debutto di Doumbia. Fino ad arrivare a Mattia Destro passato da essere il futuro centravanti della nazionale italiana a oggetto misterioso.

Bologna potrebbe essere la nave scuola di Salih Uçan nel prossimo futuro. Sei mesi di prestito in rossoblù, poi si vedrà: l’idea è sul tavolo, il discorso è già stato toccato tra le due società e magari verrà riaffrontato pure sabato sera. Non solo lui: ci sono altri giocatori che meritano un approfondimento. A Trigoria, tra i tanti visionati costantemente, non perdono d’occhio il profilo di Marios Oikonomou, classe 1992, uno dei pochi a non demeritare neppure nella prima parte di stagione complicata del Bologna. Sabatini ha fatto un cerchio rosso sul ragazzo: in estate, quando le chiacchierate con Fenucci avevano come argomento principale Destro, il nome di Oikonomou è spuntato diverse volte. E con lui pure quello di Godfred Donsah, centrocampista accostato pure alla Juventus, finito in estate al Bologna dal Cagliari in prestito con diritto di riscatto. Il sospetto è che dietro ci sia la regia di qualche grande club: la Juve, appunto. O la stessa Roma, che sul ghanese ha mosso i primi passi nella primavera scorsa.

OCCHIO A GERSON –  L’ultimo intreccio parla portoghese. A Roma è in arrivo Gerson, tesserabile però solo da giugno 2016: «Dobbiamo ancora decidere se tenerlo a Trigoria ad allenarsi con noi o mandarlo a giocare», ha spiegato Sabatini. Il Bologna ha chiesto informazioni: non è l’unica squadra, per carità. Ma quando la corsia è preferenziale, non c’è da stupirsi se un affare chiama l’altro.

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