Gazzetta dello Sport – Casa Roma, e DiBenedetto s’innamorò dell’Olimpico

Ricordate? Il 28 marzo il primo approccio fu: «DiBenedetto non è partito col piede giusto». Parole e musica di Gianni Petrucci, presidente del Coni, a cui erano state appena riferite le parole del manager Usa sulla cattiva visibilità dell’Olimpico. Ebbene, cancellate tutto. Ieri si è consumato qualcosa di più di un semplice incontro di cortesia fra DiBenedetto (accompagnato dall’a.d. Fenucci, dal consigliere Baldissoni, dalla responsabile dell’ufficio stampa Turra, dall’avvocato Tonucci e dagli esponenti di Open Gate, Camiglieri e Spicciariello) e il presidente del Coni Petrucci (scortato dal segretario generale Pagnozzi, dal d.g. della Coni Servizi Nepi e il responsabile della comunicazione Di Tommaso). La ventina di minuti prevista, infatti, si trasformata in circa un’ora e mezzo suddivisa fra la parte più istituzionale e una visita fuori programma dell’area del Foro Italico da parte di DiBenedetto.
Nuova sede L’incontro si è svolto tutto in inglese e i vertici del Coni hanno risposto alle tante domande del tycoon, che intende far crescere i ricavi del club anche grazie all’utilizzo dell’Olimpico. Non è un caso che si sia parlato di aree adibite alla ristorazione e al merchandising, così come servizio di car valet (con posteggio a ridosso dello stadio) per cinquecento persone, senza contare che lo stesso Olimpico entrerebbe più strettamente in sinergia con la tv offrendo immagini dagli altri stadi così come quelle dagli spogliatoi. Spazio, poi, a tutte quelle iniziative che possano riavvicinare le famiglie. Con queste premesse, evidenziate in una brochure in inglese, nessuna meraviglia che DiBenedetto si sia entusiasmato: «Penso che sarà possibile fare buoni affari». Non solo, anche trovare una nuova casa. Da tempo, infatti, la società sta pensando di trovare una sede istituzionale in centro, senza le scomodità di Trigoria. Ebbene il Coni ha offerto alcune soluzioni, ma quella che ha preso più quota riguarda l’ex sede dell’Ostello della Gioventù (fra via delle Olimpiadi e il Lungotevere), che è piaciuta molto a DiBenedetto, rimasto in ogni caso affascinato da tutta l’area del Foro Italico e dallo stesso palazzo Coni, in cui ha visitato il Salone d’Onore, la Sala delle Fiaccole per fermarsi accarezzando la riproduzione della Coppa del Mondo.
Convivenza Se Petrucci ha ricordato le sue antiche relazioni con il basket Nba, DiBenedetto ha colpito per la sua esperienza nelle sinergie tra affari e sport, e allora l’impressione è che la collaborazione potrà durare a lungo, anche perché tutti sanno che ragionevolmente prima di 6-7 anni sarà difficile avere un impianto di proprietà. In ogni caso, visto che anche il nuovo stadio difficilmente supererà i 50.000 posti, il Coni sarebbe disponibile anche a far riutilizzare l’Olimpico per incontri ad alta affluenza, ma di tutto questo si parlerà più avanti.
Il tavolo In attesa di un tavolo di trattative (che potrebbe avviarsi già la prossima settimana con l’arrivo coi manager Usa della Raptors), logico che alla fine il comunicato sia stato improntato all’ottimismo. «Sono state gettate le basi per un’intesa sinergica tra Coni Servizi e Roma — si legge tra l’altro — pensando all’identificazione di aree utili per una migliore fruizione dell’evento sportivo e per il trasferimento di alcuni uffici del club nel complesso del Foro Italico. Infine sono state discusse alcune soluzioni di natura strategico-commerciale, con uno sviluppo commerciale dell’area (merchandising) un potenziamento dei servizi media e il miglioramento della attività di intrattenimento all’interno dell’impianto». Insomma, il futuro che avanza. O almeno si spera.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini

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