Roma, numeri d’inizio anno: Dzeko è il trascinatore, un gol ogni 87,5 minuti

Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Otto gare disputate: sei vittorie, un pari e una sconfitta. Sedici gol segnati, media di due a partita, e cinque subiti, con ben cinque match conclusi con porta imbattuta. Questi, in sintesi, i promettenti numeri della Roma d’inizio stagione. I giallorossi, tra l’altro, hanno già sfidato una big in Champions (l’Atletico Madrid) e due in campionato (Inter e Milan), senza dimenticare l’Atalanta che non può certo esser definita una “piccola”. Inoltre, va ricordato che Di Francesco non ha ancora potuto fare pieno affidamento su alcuni rinforzi del mercato estivo. In primis Patrik Schick, possibile ago della bilancia dell’annata e delle ambizioni romaniste.

ALISSON SEMPRE IMPIEGATO, POI KOLAROV E DZEKO – Entrando nel dettaglio dei numeri di questa prima parte di stagione, notiamo come Aleksandar Kolarov, con i suoi 704’ all’attivo, sia l’unico dei nuovi acquisti presente nell’elenco dei 12 calciatori fin qui più utilizzati da mister Di Francesco. Il serbo è il secondo in assoluto per minutaggio alle spalle di Alisson (720’, sempre in campo) e davanti a Edin Dzeko (700’). Per trovare un altro volto nuovo dobbiamo arrivare ai 316’ di Lorenzo Pellegrini (13° in graduatoria). Sono complessivamente 21 i giocatori impiegati dal tecnico, compreso Marco Tumminello, subentrato nei minuti finali con l’Inter e trasferitosi a fine agosto al Crotone. Ancora in attesa di esordire i portieri di riserva Skorupski e Lobont, oltre al desaparecido Castan e agli infortunati Karsdorp, Emerson Palmieri, Nura e Luca Pellegrini. Il più sostituito della rosa è Gregoire Defrel (4 volte) mentre Stephan El Shaarawy è il giocatore con il maggior numero di presenze a gara in corso (4).

MANOLAS-FAZIO, 345’ IN COPPIA – Le tre certezze di Di Francesco, come detto, si chiamano Alisson, Kolarov e Dzeko. I tre elementi menzionati hanno rispettivamente occupato dal 1’ le posizioni di portiere, terzino sinistro e centravanti nel 4-3-3 del mister abruzzese in tutti gli otto match fin qui disputati dalla Roma. Negli altri ruoli, invece, abbiamo assistito a molteplici variazioni: la posizione di terzino destro è stata affidata a Bruno Peres in cinque occasioni, a Florenzi in due e a Juan Jesus in una. La coppia difensiva non è mai stata la stessa per due gare di fila. La più utilizzata, minutaggio alla mano, è Manolas-Fazio (345’) davanti a Manolas-Juan Jesus (239’). A centrocampo il pilastro è Radja Nainggolan (titolare 7 volte su 8, assente solo a Benevento), mentre De Rossi e Strootman si sono avvicendati maggiormente con Gonalons e Pellegrini. Davanti, a sinistra, Perotti ed El Shaarawy vantano lo stesso numero di presenze dall’inizio (4) con l’argentino che è stato schierato una volta anche a destra, laddove si sono principalmente alternati Defrel (4), Under (2) e Florenzi (1).

EDIN IMPLACABILE, GIA’ 8 GOL E 2 DOPPIETTE– Sono sei i calciatori della rosa ad aver assaporato la gioia del gol. Ispiratissimo Edin Dzeko: il bosniaco ha siglato 8 reti in altrettante presenze e nell’arco di 700’ disputati (un gol ogni 87,5 minuti). Sette i centri in campionato, uno in Champions per un totale di 57 perle con la maglia della Roma dal 2015 ad oggi. Già due le doppiette di Edin, contro Verona e Benevento, 11 complessive in giallorosso. A seguire c’è Stephan El Shaarawy con 2 reti (entrambe realizzate con l’Udinese): un guizzo a testa per Kolarov, Nainggolan, Manolas e Florenzi. Il serbo e il belga, assieme a El Shaarawy, convivono anche in testa alla classifica degli assist-men (2 passaggi vincenti ciascuno). La Roma “privilegia” generalmente colpire nei primi tempi (11 gol a fronte dei 5 siglati nei secondi). Nell’arco dei primi 45’ i giallorossi hanno subito una sola rete, in Champions col Qarabag, incassandone 4 nelle riprese. Solo contro l’Atletico Madrid la squadra di Di Francesco non ha segnato. In Serie A, i capitolini vanno a bersaglio da 27 gare di fila. Ultimo match senza reti all’attivo il 17 dicembre 2016: ko per 1-0 allo Juventus Stadium. Un solo rigore a favore, fallito da Perotti con l’Udinese. Nessun penalty assegnato agli avversari.

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