Il Messaggero – Roma tre punti belli e pesanti

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L’abbraccio intenso e prolungato è di gruppo: Garcia si stringe in cerchio con i suoi giocatori e l’impresa resta solo lì. Da non condividere all’esterno. La paura, grande e infinita, è momentaneamente passata. La Roma si prende i 3 punti più preziosi che ci sono, prima della vittoria della Lazio a Cagliari. Per tenersi a prescindere il secondo posto, unico obiettivo rimasto, senza curarsi dei biancocelesti che poi conquistano il 7° successo di fila e si riportano a meno 1. Il derby per la Champions durerà altre 9 partite: lo sanno a Trigoria come a Formello. Ecco il campionato della capitale: si giocherà, testa a testa, fino al traguardo. Nessuna può sbagliare. I giallorossi fanno il loro dovere prima dei rivali e buttano giù dal podio, con largo anticipo, il Napoli che scivola a meno 9. E, sorpassato pure dalla Fiorentina quarta, è addirittura sesto dietro alla Samp quinta.

DIGIUNO INTERROTTO – Adesso Garcia e Benitez, mai amici in campo, sono in parità:3 vittorie a testa e sempre sfruttando il fattore campo. Ma è la seconda di fila della Roma in questo girone di ritorno (non concedeva il bis da 4 mesi e mezzo: a Bergamo, il 22 novembre, contro l’Atalanta, dopo i 3 punti conquistati in casa contro il Torino) a pesare su classifica e morale. Anche perché, all’Olimpico, il successo mancava da 125 giorni (dal 30 novembre, contro l’Inter). Chissà se l’1 a 0, sofferto fino all’ultimo respiro, basterà alla gente che ha tifato con passione nei momenti più delicati del match per sostenere la squadra e che però non sembra ancora fidarsi come prima. Il risultato, comunque, conta più di ogni altro aspetto. Dell’esibizione e dei singoli chiamati in causa. Non è il momento di fare gli snob o gli schizzinosi. La vittoria, nella volata da qui al 31 maggio, sarà sempre la priorità.

FORMULA OPERAIALa differenza, con le prestazioni recenti, sta proprio nella disponibilità di ogni interprete. Come Ljajic che si è abbassato a coprire sulla fascia sinistra e Iturbe che ha provato, in solitudine, a spaventare in contropiede il Napoli. I meriti vanno pure a quelli che hanno sbandato e patito, da Torosidis che ha incrociato prima Mertens e nel finale Gabbiadini o De Rossi che si è trovato dentro ogni azione anche in difesa, rischiando in proprio per aiutare chi aveva vicino e per non far crollare la squadra che rischiava di essere travolta dall’onda azzurra. A non convincere è stato, nella ripresa, l’atteggiamento dei giallorossi, calati fisicamente davanti al Napoli che non ha saputo approfittare della flessione, inaspettata e preoccupante dei rivali. Umili, comunque, a difendersi con il 4-5-1. Senza la regia di Keita, la presenza di Totti e la velocità diGervinho, va bene così.

IN 4 PER 3 PUNTI – La Roma si prende il match anche grazie ai singoli. Se Benitez ha solo Mertens, scatenato a sinistra, Garcia va a dama con Pjanic, ancora a segno contro il Napoli (all’andata, nello scorso torneo, doppietta decisiva e sempre all’Olimpico) e polemico verso Curva Sud e tribuna stampa nell’esultanza, con Manolas e Astori che in mezzo alla difesa cancellano Higuain e limitano i brividi, e con De Sanctis, l’ex che nel secondo tempo nega il pari a Mertens (due volte) e a Gabbiadini (intervento strepitoso) e per la seconda gara di fila non prende gol, 15esima stagionale per i giallorossi. Che, però, fanno solo 2 tiri nello specchio: per andare in vantaggio nel primo tempo, con l’azione chic che coinvolge Pjanic (in partenza e in chiusura),Iturbe e Florenzi (da applausi l’assist a rimorchio per il bosniaco), e per respirare, con la conclusione centrale di Nainggolan a fine ripresa.

PROTESTE E COINCIDENZEIl Napoli si lamenta con Rizzoli: mancata espulsione di De Rossi (possibile secondo giallo dopo il fallo di mano) sullo 0 a 0 e presunto rigore di Manolas (il tiro di De Guzman, però, va prima sulla gamba e dopo sul braccio) sull’1 a 0. Benitez, però, deve pensare più al rendimento esterno: 4 ko di fila (accadde nel 2009 a Donadoni, cacciato proprio dopo la sconfitta qui contro i giallorossi) e solo 2 punti nelle ultime 5 gare. La Roma, invece, si conferma la migliore dopo la pausa: 5 successi su 5 (prima di questo, contro l’Empoli, il Chievo, l’Atalanta e l’Udinese). E per l’ottava volta (su otto) vince dopo essere passata in vantaggio. Anche con un gol alla volta, come si è già visto a Cesena, si può arrivare dritti in Champions.

 

Il Messaggero – U. Trani

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